«Questo volume non è un libro “qualsiasi”. Si tratta di un’introduzione storico-teologica all’Ortodossia riformata, quel periodo della storia della chiesa evangelica che collega la Riforma magisteriale del XVI secolo all’età dei Risvegli e all’evangelicalismo. Anche in questo caso, l’opera di Pietro Bolognesi è pionieristica, non solo in Italia. Sino a pochi anni fa, l’Ortodossia riformata è stata negletta e soggetta a molti pregiudizi da parte della storiografia teologicamente liberale. Sulla base di una puntuale frequentazione delle fonti primarie e della comprensione di vaste dinamiche culturali, Bolognesi è invece convinto che si tratti di un’età cruciale per stabilire l’eredità della Riforma nell’età moderna e contemporanea. Cosa significhi essere “evangelici” oggi deve fare i conti anche con le lezioni dell’Ortodossia riformata. La questione, perciò, non è meramente accademica, ma va al cuore della testimonianza dell’evangelo nel mondo globale ed interroga le chiese evangeliche. L’evangelismo intero è sollecitato a misurarsi con il rigore e l’afflato che si riscontrano nell’Ortodossia». (Dalla “Prefazione” della Compagnia degli Anziani
delle Chiese Evangeliche Riformate Battiste in Italia).«Questo libro riunisce alcune ricerche sul rapporto tra un’intuizione e la sua definizione organica, tra il credere nel suo più originario nocciolo e la consapevolezza di quel credere […]. Cosa è successo dopo un momento così esaltante e turbolento come quello della Riforma? Si sono conservate le intuizioni fondamentali, o le si sono distorte – e perfino smarrite – nel tentativo di precisarle in modo dogmatico? Il consolidamento del sapere ha evacuato il credere originario, o si è innestato su di esso?». (Dalla “Introduzione” di Pietro Bolognesi).