Da 2.000 anni la pietra posta davanti alla tomba di Cristo da filo da torcere ai filosofi.
E fa discutere il carattere oggettivo di quell'evento, soprattutto se accostato alla reincarnazione, che esercita fascino in un'epoca quale la nostra, sommersa da proposte che offrono lidi di sicurezze e occasioni all'uomo per sottrarsi alle proprie responsabilità storiche, rifugiandosi in un mondo interiore lontano dalla confusione e estraneo ai dubbi della ricerca e alle inquietanti domande della fede.
Resurrezione e reincarnazione sono proposte in qualche modo conciliabili, sovrapponibili, oppure sono decisamente alternative?