Non è esagerato definire l'anabattismo il movimento più calunniato della storia moderna ed il più travisato dagli storici. Secondo l'opinione tradizionale - qua e là ancora accolta - l'anabattismo sarebbe un movimento religioso fondato da Thomas Mtintzer in Sassonia e strettamente connesso alle lotte sociali dei contadini nel XVI secolo, che avrebbe poi trovato la sua logica conclusione nella tragica farsa del « regno» di Mtinster. Da alcuni decenni è in corso in vari paesi esteri una profonda revisione di questi ed altri luoghi comuni, tale da produrre una vera e propria « rivoluzione copernicana » delle nostre conoscenze in materia. è così possibile oggi ascoltare le vere ragioni per cui gli anabattisti sfidarono il potere civile e religioso del loro tempo, affrontando a migliaia la morte e scoprire la straordinaria modernità di molte loro tesi.Ad una chiesa « riformata », che di fatto restava chiesa-popolo costantiniana e parte integrante dell'establishment, essi contrapposero efficacemente la visione rivoluzionaria di una comunità volontaria e libera di uomini trasformati ed impegnati a tradurre in pratica la loro professione di fede nella vita individuale e associata. In una società dove la religione era considerata il primo I nstrumentum regni, essi osarono respingere il giuramento civico, fecero professione di pacifismo dissociandosi dal blocco « cristiano-occidentale» contro i turchi e rifiutarono di piegare la propria coscienza a qualsiasi pretesa autoritaria in materia di fede e di morale. Ma vi è di più: «un uomo - diceva B. Hubmaier - deve sempre preoccuparsi del suo simile, affinché chi ha fame sia nutrito. Perché in verità non siamo i padroni di quel che possediamo, ma gli amministratori e i dispensatori ». Spittelmaier aggiungeva: «Un vero cristiano non dovrebbe esser proprietario sulla terra nemmeno di quanto basta a starvi ritto con un piede solo...». E non erano solo parole: in Moravia gli anabattisti giunsero a creare le prime « comuni» contadine dell'era moderna, fondate su un radicale comunismo di produzione e di consumo. Non deve stupirci che i contemporanei abbiano visto in questi uomini dei pericolosi rivoluzionari da eliminare con ogni mezzo per la salvezza dell'ordine costituito civile e religioso.Quest'opera, fondata su una bibliografia vastissima spesso difficilmente accessibile, si propone di offrire al lettore italiano i risultati della ricerca storica contemporanea: tracciando una sintesi ampia e completa delle vicende del movimento nel decennio della sua maggiore vitalità ed originalità, ci restituisce in tutta la loro complessità le diverse correnti e tendenze in cui trovò espressione il « genio» dell'anabattismo. Il volume è corredato da una estesa bibliografia ed arricchito dalla più vasta documentazione iconografica - spesso inedita - che sia mai apparsa sull'argomento.