Sii tutto ciò che puoi essere
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Con uno stile semplice e colloquiale, il dr. John Maxwell indica le possibilità che tutti abbiamo a disposizione e illustra quindi una serie di strategie per trasformare tali possibilità in realtà. I suoi metodi pratici per raggiungere una vita improntata al successo, sperimentati di prima mano nel suo quotidiano e nel suo ministero, ti aiuteranno a sviluppare appieno il tuo potenziale, a essere tutto ciò che puoi essere. Sii tutto ciò che puoi essere trabocca di suggerimenti pratici ispirati da Dio e di stimolo per la nostra fede che non soltanto mantengono pienamente le promesse del titolo ma vanno oltre. Una lettura obbligata per chi è scoraggiato e per tutti coloro che si sentono frustrati nelle proprie ambizioni per il presente e per il futuro.
ISBN: 9788880773078
Producer: Editrice Uomini Nuovi
Product Code: 9788880773078
Dimensions: 150 x 210 x 10 mm
Weight: 0,180kg
Binding: Brossura
Number of pages: 144
Language: Italian

Sample chapter

Capitolo 1

Portare frutto ? divertente!

Ges? dice che portare frutto ? divertente. Una vita che porti frutto ? difatti l?argomento che Ges? affronta nel quindicesimo capitolo del Vangelo di Giovanni. Considera queste sue parole:
?Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perch? andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinch? tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia? (Giovanni 15:16).
Voglio spiegarti che cosa significa portare frutto secondo la Bibbia. Quando Dio, nella sua Parola, parla di una vita che porti frutto, si riferisce ad atteggiamenti attivi e positivi. Il brano biblico che descrive il frutto dello Spirito ? il testo principale su cui basiamo il concetto di vita che porta frutto.
?Il frutto dello Spirito invece ? amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bont?, fedelt?, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c?? legge? (Galati 5:22-23). Portare frutto significa dunque manifestare nella nostra vita atteggiamenti positivi e attivi su base quotidiana. Quando ci? accade, cominciamo a provare una gioia reale e ad assistere a eventi positivi nella nostra vita. Quando manifestiamo questi atteggiamenti, sono cinque le reazioni positive che devono prodursi nella nostra vita.
Prima di tutto ci sono le conseguenze positive. Quando manifesterai tali atteggiamenti in ambito sociale, comincerai a sperimentarne i risultati costruttivi. Inizierai a sviluppare con gli altri relazioni positive e feconde.
Avrai reazioni positive, soprattutto in aree che prima erano per te fonte di grossi problemi. Scoprirai che, manifestando atteggiamenti attivi e positivi, otterrai a tua volta reazioni positive.
Riceverai rinforzo positivo. La vita ? come uno specchio: ci? che mostri ? ci? che vedi; ci? che metti dentro ? ci? che tiri fuori. Se incoraggi gli altri, gli altri incoraggeranno te. Gli atteggiamenti sono contagiosi.
Infine, godrai di una gioia positiva. ? questo che Ges? afferma: ?Vi ho detto queste cose, affinch? la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa? (Giovanni 15:11). Molti mi confessano di sentirsi infelici, insoddisfatti. Dicono che la loro vita ? priva di gioia e mi danno l?impressione che la ricerca della gioia sia diventata lo scopo della loro vita. Ma la gioia, o la felicit? o l?appagamento, non si ottiene a forza di cercarla, ma quando mettiamo in pratica nella nostra vita i princ?pi giusti. ? una conseguenza del fare ci? che ? giusto.
? quando viviamo secondo i princ?pi giusti che iniziamo ad amare i princ?pi giusti. La maggior parte delle volte vogliamo prima di tutto amare. Vogliamo innamorarci di ci? che ? giusto e dopo lasciare che ci accada. Ma funziona al contrario ? ? quando comprendiamo ci? che ? giusto e viviamo di conseguenza che cominciamo a voler restare nel giusto; allora iniziamo a sperimentarne la conseguenza, cio? la gioia. Avrai probabilmente notato sul paraurti di qualche auto l?adesivo che recita: ?Ci stiamo gi? divertendo?? Ogni volta che ne vedo uno avrei voglia di scriverne un altro: ?Stiamo gi? facendo ci? che ? giusto?? Se facciamo ci? che ? giusto, il divertimento seguir?.

La nostra fonte di potenza

? Ges? che ha stabilito i principi di una vita fruttuosa (Giovanni 15:1-10). Osserviamoli insieme da vicino. Prima di tutto abbiamo un potenziale illimitato di vita fruttuosa a causa della nostra fonte. Ges? inizia affermando: ?Io sono la vera vite? (Giovanni 15:1). Ges? ? la nostra fonte. Quando ce ne rendiamo conto comprendiamo perch? l?apostolo Paolo afferm?: ?Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica? (Filippesi 4:13). Diventiamo fruttuosi quando attingiamo alla fonte giusta.
Un mio amico stava discutendo con il suo nipotino di sette anni le implicazioni di un noto versetto biblico: ?O uomo, egli ti ha fatto conoscere ci? che ? bene; che altro richiede da te il Signore, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio?? (Michea 6:8). Il bambino, che stava cercando di imparare a memoria il versetto, disse: ?Nonno, ? difficile essere umili se si cammina davvero con Dio?. ? una grande teologia proveniente da un bimbo di sette anni. Quando cominciamo a farci un?idea delle risorse illimitate a nostra disposizione ? la potenza di Dio stesso ? allora e soltanto allora abbiamo la certezza di essere pienamente equipaggiati per fare qualunque cosa Dio ci chieda.
Potremmo sentirci come quel topino che attravers? un ponte su una gola profonda insieme a un elefante. Al passaggio del topino e dell?elefante, il ponte trem?. Quando furono giunti sull?altro lato del baratro, il topino si rivolse al suo maestoso compagno e gli disse: ?Ehi, l?abbiamo proprio fatto tremare quel ponte, vero??
Spesso ? cos? che ci sentiamo quando camminiamo con Dio, come topini con la forza di un elefante. Dopo aver attraversato le acque burrascose della vita possiamo dire con il topino: ?Dio, l?abbiamo proprio fatto tremare quel ponte, vero??
Hudson Taylor, il grande missionario della Cina, disse: ?Molti cristiani valutano le difficolt? alla luce delle proprie risorse e perci? osano molto poco e falliscono sempre. Tutti i giganti sono stati uomini deboli che hanno realizzato grandi cose per Dio perch? hanno fatto affidamento sulla sua potenza e sulla sua presenza con loro?.
Come Davide, che disse: ?L?esito della battaglia dipende dal Signore? (1 Samuele 17:47), anche noi abbiamo bisogno di comprendere che Ges? ? la nostra fonte e che possiamo collegarci direttamente a lui.

La cura del proprietario

Nello stesso brano della Bibbia, Ges? dice che abbiamo un potenziale di vita fruttuosa non soltanto a causa della nostra fonte, ma anche perch? il Padre si prende cura di noi. Come Ges? ? la fonte, cos? il Padre ? il vignaiolo. Il vignaiolo si prende cura della vite e in genere saremmo in presenza di un uomo dotato di abilit? e di conoscenza, di un esperto nella coltura della vite. Ma in questo brano della Bibbia egli ? anche il proprietario. Se pensi a un proprietario, ti viene in mente l?interesse personale. Ti viene in mente l?impegno, qualcosa che va oltre l?abilit? e la conoscenza. In quanto tralci, noi non soltanto dipendiamo dalla vite, ma beneficiamo delle cure del proprietario che si adopera perch? diventiamo produttivi, affinch? portiamo molto frutto.
Avrai probabilmente notato che la persona che possiede qualcosa, di qualunque cosa si tratti, sfoggia un certo orgoglio che a un semplice osservatore manca. Ricordo che quando ero bambino, il nonno mi portava spesso in giro per la sua fattoria. Mentre camminavamo e osservavamo ci? che ci circondava, lui trovava unicit? e bellezza in cose sulle quali io non mi sarei mai soffermato. Lui vedeva un grande potenziale in un vecchio capanno; io ci vedevo soltanto legna da ardere. Mi mostrava un vecchio trattore arrugginito e ci vedeva una macchina piena di possibilit?, mentre per me non era che un rottame inservibile. Perch?? Come potevamo osservare gli stessi oggetti e vedere cose differenti? Lui era il proprietario di quelle cose e io no. La propriet? fa la differenza. Noi siamo propriet? di Dio e quando egli esamina la nostra vita non lo fa da osservatore, ma da investitore.

La nostra purificazione

Abbiamo un grande potenziale di vita fruttuosa perch? Ges? ? la nostra fonte. Il nostro potenziale ? accresciuto dal fatto che, poich? siamo propriet? di Dio, egli si prende cura di noi. Una delle cose che Dio fa in quanto vignaiolo ? provvedere alla nostra purificazione. Tale purificazione accresce ulteriormente il nostro potenziale di vita fruttuosa. ?Ogni tralcio che d? frutto, lo pota affinch? ne dia di pi?? (Giovanni 15:2). Dio, il vignaiolo, rimuove tutto ci? che ostacola la nostra produttivit?. Egli sa che, se non potasse i tralci secchi, noi impegneremmo tutte le nostre risorse nella produzione di nuovi tralci e non porteremmo frutto.
Ho notato che le persone pi? produttive vengono continuamente potate, si sottopongono al processo a cui Dio ricorre per renderci pi? fruttuosi. E Dio sa esattamente che cosa va potato nella nostra vita. ? come il boscaiolo professionista che, quando si crea un ingorgo sul fiume, si arrampica in cima a un albero, esamina i tronchi che galleggiano e identifica l?area in cui si ? creato il problema. A quel punto prende un po? di dinamite e la fa esplodere in quell?area affinch? i tronchi possano continuare a discendere il fiume. Beh, io non riuscirei mai a farlo. Probabilmente mi butterei in acqua e comincerei a spingere i tronchi qua e l? fino a giungere al punto critico. Ma Dio non perde tempo con le questioni marginali. Con la sua dinamite fa saltare unicamente le aree della nostra vita che non sono produttive. Pota quel ?peccato che cos? facilmente ci avvolge? (Ebrei 12:1), qualsiasi cosa ci impedisca di diventare la persona che vogliamo davvero diventare.

La nostra compartecipazione

Il nostro potenziale di vita fruttuosa ? enorme anche a causa della nostra compartecipazione. A un certo punto Ges? ne parla chiaramente, ma di fatto il concetto ? ben presente in tutto il brano. ?Dimorate in me, e io dimorer? in voi. Come il tralcio non pu? da s? dar frutto se non rimane nella vite, cos? neppure voi, se non dimorate in me? (Giovanni 15:4). Il termine dimorare ? presente dieci volte da qui al versetto dieci. In pratica Ges? dice: ?Collegatevi alla vite e tutto andr? bene?. Quando Robert Morrison era in viaggio verso la Cina, dove avrebbe fatto il missionario, il capitano della nave gli espresse il proprio scetticismo riguardo al suo sogno e gli rese la vita difficile. Mentre Morrison scendeva dalla nave il capitano torn? all?attacco e gli disse: ?Immagino che tu sia convinto che farai una grande impressione in Cina?. Robert Morrison rispose semplicemente: ?No, signore, sar? Dio a farla?. Era in comparte-cipazione con Dio.
La compartecipazione con Dio dovrebbe garantirci la stessa fiducia del ragazzo che vendeva matite a porta a porta per raccogliere fondi per un ospedale al servizio della comunit?: pochi centesimi a matita per un ospedale che sarebbe costato trenta milioni di dollari. Un giorno una donna apr? la porta e lui le disse: ?Signora, vuole comprare una o due matite? Sto raccogliendo fondi per un ospedale al servizio della nostra comunit? che verr? a costare trenta milioni di dollari?. La donna gli disse: ?Figlio mio, ? un gran bell?obiettivo per un ragazzo che vende solo matite per un nichelino?. Il ragazzo ribatt?: ?Ma non sono solo, signora. Vede quel ragazzo sull?altro lato della strada? ? il mio socio. Mi aiuta. Facciamo tutto questo insieme?. Quel ragazzo aveva una gran fiducia nel suo socio, che probabilmente era pari a lui. Non dovremmo noi avere lo stesso genere di fiducia in un Dio che non ha pari, in un Dio che collabora con noi per rendere la nostra vita fruttuosa?

La promessa

Abbiamo un potenziale di vita fruttuosa anche a causa della promessa che ci ? stata fatta: ?Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sar? fatto? (Giovanni 15:7). Ci sono due osservazioni che vorrei fare al riguardo. Prima di tutto, la promessa ? legata a una condizione: se dimoriamo in lui. Secondo, la nostra richiesta deve essere in accordo con la sua Parola. Ci? che Ges? intende dire, in sostanza, ? che se dimoriamo in lui, troveremo in lui il nostro diletto, al punto che quel che gli chiederemo sar? in accordo con la sua volont?. Questo mi ricorda le parole del Salmista: ?Trova la tua gioia nel Signore, ed egli appagher? i desideri del tuo cuore? (Salmo 37:4). La gioia viene prima del desiderio. Se provo gioia, ci? che mi d? gioia determina ci? che desidero. Se trovo la mia gioia in Dio, il mio desiderio sar? di fare ogni cosa secondo la sua volont? e di chiedere secondo la sua volont?. Troppo spesso cerchiamo di far funzionare questo principio al contrario.
Da studente di scuola superiore, una delle mie incombenze era quella di lavare i piatti della cena. Odiavo lavare i piatti. A quel tempo uscivo con Margaret e spesso la prospettiva di vederla nel corso della serata aveva la meglio sul mio senso del dovere a casa, cos? finiva che saltavo nell?auto e sfrecciavo via prima che qualcuno si rendesse conto della mia assenza. Ma quando arrivavo a casa sua, indovina in che cosa la trovavo impegnata? Prendevo immediatamente un asciugamano e cominciavo ad asciugare i piatti ? e mi piaceva da morire! La persona in cui trovavo la mia gioia lavava i piatti e quando veramente qualcuno ti d? gioia finisci per farti piacere cose che in genere non sopporti. Spesso ci manca il desiderio perch? non proviamo abbastanza gioia. Ma Dio ci promette che se troviamo la nostra gioia in lui, desidereremo le cose di cui abbiamo bisogno ed egli ce le dar?.

Lo scopo della nostra vita

Il nostro potenziale di vita fruttuosa ? grande a causa dello scopo della nostra esistenza: ?In questo ? glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, cos? sarete miei discepoli? (Giovanni 15:8). In altre parole, siamo stati creati per portare frutto. ? questo il nostro scopo. Ges? dice ancora: ?Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi? (Giovanni 16:16). Perch?? ?Perch? andiate e portiate frutto?, perch? la tua vita sia contrassegnata da atteggiamenti attivi e positivi. Siamo stati scelti, nominati da Dio, per portare frutto. Gli atteggiamenti attivi e positivi come l?amore, la gioia, la pace e la pazienza devono divenire parte integrante della nostra vita. Quando entrano a far parte di noi, intimamente inizieremo a passarli oltre.
Spesso il problema di noi cristiani ? che non manifestiamo questi atteggiamenti positivi che ci renderebbero sale e luce del nostro mondo. Si racconta che quando Berlino fu divisa in Berlino est, controllata dai comunisti, e Berlino ovest, parte del mondo libero, un gruppo di berlinesi dell?est scaric? un camion carico di spazzatura sulla parte occidentale. Sulle prime i berlinesi dell?ovest pensarono di caricare di nuovo tutta quell?immondizia su un camion e riversarla sulla parte orientale. Ma giunsero alla conclusione che non sarebbe stato il modo migliore di gestire la situazione e preferirono caricare su un camion scatolame vario e altri alimenti non deperibili, raggiungere la parte orientale, sistemare ordinatamente le vettovaglie e apporvi accanto un?insegna su cui avevano preventivamente scritto: ?Ognuno d? quel che pu? dare?. Secondo me era una predica, non credi? Puoi offrire frutti agli altri soltanto se intimamente stai vivendo una vita fruttuosa.

Il frutto dell?ubbidienza

Il nostro potenziale di vita fruttuosa ? enorme a causa della nostra ubbidienza. Ges? dice che se dimoriamo in lui e se osserviamo i suoi comandamenti, porteremo frutto (Giovanni 15:7 e 10). Credo che qui la parola chiave sia quel piccolo se. Ho una tazza a casa su cui sta scritto: ?Se deve essere, dipende da me?. Credo che sia questo ci? che Ges? sta dicendo. Dice che se vuoi portare frutto, la cosa dipende da te. Ges? parte dall?assunto che egli stabilir? una relazione fruttuosa con noi. A un certo punto afferma: ?Se uno non dimora in me? (Giovanni 15:6). Non dice: ?Se io non dimoro in voi?. Egli sar? in noi. La questione ? se noi saremo in lui. Lui c?? gi?, con la sua potenza, con la sua forza, con la sua saggezza da piantare in noi. Egli ha tutte le risorse che necessitiamo ed ? pronto a darcele. Tutto ci? che noi dobbiamo fare ? dimorare in lui.
Perch? non dimoriamo sempre in lui? Semplice mancanza di ubbidienza. Cominciamo a pensare di potercela fare da soli; cominciamo a sviluppare una malsana fiducia in noi stessi invece di confidare unicamente in Cristo. Quando non abbiamo atteggiamenti attivi e positivi ? perch? non siamo collegati alla vite. I cristiani non dovrebbero psicanalizzarsi ogni giorno, come fa il mondo, allo scopo di sviluppare atteggiamenti attivi e positivi. Sar? invece una cosa naturale come respirare quando la relazione ? giusta. Ges? dice che quando la relazione ? giusta, cominciamo a vivere una vita fruttuosa. ? allora che iniziamo a essere davvero produttivi.
Tutti vogliono essere produttivi. Uno psicologo della Stanford University tent? di dimostrare che viviamo ai fini della produttivit?, allo scopo di portare frutto. Il ricercatore reclut? un uomo, un taglialegna, e gli disse: ?Ti pagher? il doppio di quello che ti danno normalmente se per tutto il giorno colpirai quel tronco con la parte non affilata dell?accetta. Non dovrai tagliare nemmeno un pezzo di legno. Colpisci semplicemente pi? forte che puoi con la parte non affilata, proprio come faresti se stessi tagliando legna?. L?uomo si diede da fare per mezza giornata, dopodich? depose l?accetta. Lo psicologo gli chiese: ?Perch? non vai avanti?? Il taglialegna rispose: ?Perch? ogni volta che maneggio un?accetta devo veder volare schegge di legno. Se non vedo volare schegge non mi diverto?. Sono convinto che ci sono molti cristiani che usano il lato senza filo della loro accetta e non fanno volare schegge. In altre parole, non producono frutto e non hanno pi? gioia. La loro gioia ? stata rimpiazzata da un senso di futilit?, di inutilit?, di immobilit?. A coloro che portano frutto piace vedere le schegge volare.

La formula per portare frutto

Nel quindicesimo capitolo del Vangelo di Giovanni, Ges? offre una formula per portare frutto che consta semplicemente di tre parole. Sono le tre parole che voglio che tu tenga a mente, perch? sono la chiave di una vita fruttuosa. La prima parola ? rimanete. In tutto il capitolo Ges? ci esorta continuamente a dimorare in lui e dimorare traduce un termine greco che pu? essere reso anche con rimanere. ?Rimanete in me?, dice Ges?. Si riferisce alla nostra disponibilit? a trascorrere del tempo con lui in preghiera e nello studio della Parola. Dobbiamo permettergli di iniziare a far parte della nostra vita e di agire in essa.
La seconda parola della formula ? ricevere. Ges? dice che se rimaniamo in lui cominceremo a ricevere certe cose. Riceveremo una vita buona e fruttuosa.
La terza parola ? prolificare. Se rimaniamo in lui riceveremo ci? che egli ha per noi e allora, soltanto allora, inizieremo a prolificare nella nostra vita.


Un proseguimento ricco di frutti

Voglio ora darti un paio di suggerimenti per mettere in pratica nella tua vita quanto abbiamo finora discusso. Prima di tutto ti incoraggio a impegnarti adesso a perseguire uno stile di vita produttivo. Sali sul ramo; ? l? che ci sono i frutti. Ogni grande realizzazione deve partire da una decisione iniziale. Decidi di diventare un cristiano che porta frutto, di cominciare a prolificare per Cristo.
Secondo, segui quotidianamente la formula per portare frutto che ho appena esposto. Rimani dedicando all?incirca quindici minuti al giorno alla preghiera e alla meditazione. Ricevi dedicando trenta minuti al giorno alla lettura della Bibbia e di libri edificanti e all?ascolto di audiocassette di insegnamento. Nutri la tua mente con cose che ti aiutino a pensare nel modo giusto e poi prolifica. Trova qualcuno ? oggi, non domani ? a cui presentare almeno una delle verit? che hai appreso leggendo questo capitolo. Passa ad altri ci? che hai ricevuto. Uno dei modi pi? rapidi per crescere ? condividere ci? che si ? appena imparato con qualcun altro. Pi? verbalizzi le verit? apprese, pi? diventano radicate nella tua vita.
Terzo, fai un elenco dei semi che vai piantando nella tua vita. Quali cose stai facendo adesso che contribuiranno a renderti fruttuoso? Non pensare soltanto a oggi, ma anche a un anno e a cinque anni da adesso. Che cosa stai investendo adesso nel terreno della tua vita che produrr? dieci, trenta, cento volte tanto?
Quarto, elenca alcuni risultati positivi che stai sperimentando nella tua vita. Se sei collegato alla vite dovresti notare le conseguenze di quella relazione. Ricordi le cinque reazioni positive? Dovrebbero cominciare a manifestarsi nella tua vita. Cercale. Mettile per iscritto e portale con te.
Una volta iniziato a piantare il buon seme nel terreno della tua vita dovresti cominciare a ottenerne qualche beneficio, magari per mezzo di persone che prima reagivano in maniera negativa. Comincia a coltivare il terreno; pianta semi positivi e osserva le cinque reazioni positive svilupparsi nella tua vita. Ricorda il soggetto: ?Vi ho detto queste cose, affinch? la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa? (Giovanni 15:11).

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John C. Maxwell
John Calvin Maxwell (nato nel 1947) è un autore americano, un oratore e un pastore che ha scritto molti libri, concentrandosi principalmente sulla leadership. I titoli includono le 21 inconfutabili leggi della Leadership e le 21 qualità indispensabili di un Leader. I suoi libri hanno venduto milioni di copie, alcuni sono entrati a far parte nella lista del New York Times Best Seller.

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