Le vicende della comunità Valdese a Palermo, iniziatesi nella seconda metà dell'ottocento, costituiscono un tassello rilevante del mosaico complessivo della storia siciliana [anche in relazione al tema scottante della mafia e dell'atteggiamento delle chiese rispetto ad essa]. Tuttavia, al di là del frammento di storia 'locale', questa narrazione - scritta da un valdese con sincera partecipazione esistenziale e con grande apertura mentale verso le altre espressioni religiose - consente di esaminare da vicino un caso particolare di un fenomeno diffuso nel mondo: la condizione sociologica di ogni minoranza, costretta costretta dalla sua stessa marginalità a cercare equilibri sempre nuovi fra la fedeltà alla propria identità e l'inserimento nel contesto socio-culturale in cui è radicato.