Questa nuova versione della Bibbia in lingua italiana nasce come una revisione critica e un aggiornamento linguistico della precedente Versione Riveduta curata da Giovanni Luzzi del 1924.
Essendo a sua volta tale versione una revisione della seicentesca traduzione di Giovanni Diodati, s’inserisce nel solco delle revisioni di tale versione, testo standard di riferimento per oltre quattro secoli delle comunità evangeliche di lingua italiana.
Alla prima edizione del 1994 altre ne sono successivamente seguite, oggetto di ulteriori, lievi revisioni (soprattutto di carattere grafico), fino all’edizione del 2006, in cui al lettore è proposto, accanto a un testo nuovamente rivisto e migliorato rispetto alle precedenti edizioni, un utile apparato di note testuali che rende conto delle principali varianti riscontrate nei vari manoscritti del Nuovo Testamento.
Anche per la Nuova Riveduta, così come per la Riveduta Luzzi, il lavoro di traduzione e revisione è stato affidato a un comitato di studiosi provenienti da diversi ambiti denominazionali, che si sono fatti guidare da due criteri fondamentali:
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Una traduzione fedele e letterale dei testi originali che però tenga conto anche di tutte le scoperte archeologiche più recenti e di tutti i manoscritti disponibili oggi e che non erano accessibili ai tempi del comitato presieduto dal Luzzi e, a maggior ragione, ai tempi del Diodati.
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Una resa linguistica italiana scorrevole e chiara, particolarmente apprezzata anche dai lettori che, provenendo da altri paesi, hanno una conoscenza ancora intermedia della nostra lingua.
Il testo greco di base utilizzato per il Nuovo Testamento è, generalmente, il Novum Testamentum Graece, vale a dire l’edizione critica curata da Nestle – Aland.
L’edizione 2006 rende comunque conto, in nota, anche delle varianti presenti nel Textus Receptus e nel Testo Maggioritario.
Per quanto riguarda il nome di Dio, i traduttori hanno ritenuto di utilizzare il termine Signore, scritto però in carattere maiuscoletto quando rende il tetragramma ebraico YHWH, in caratteri normali quando rende l’ebraico Adonai.
Laddove invece in ebraico si trovi il termine Elohîm, il termine corrispondente utilizzato è “Dio”.
Nel Nuovo Testamento, sono stati usati i termini “Dio” per rendere il greco Theòs e “Signore” per il greco Kyrios.
Il termine Gentili è stato reso utilizzando parole di più facile comprensione (“stranieri” o “pagani”, a seconda del contesto) per il lettore che abbia poca dimestichezza con la storia e la cultura biblica.
La Nuova Riveduta è anche il testo associato a diverse recenti Bibbie da Studio in Italiano, di cui al momento è disponibile la Thompson Chain Reference Bible.