Accanto alla versione ufficiale della CEI, è l’altra traduzione della Bibbia ben conosciuta e apprezzata nel mondo cattolico.
A differenza della versione CEI, i traduttori non si sono sentiti vincolati agli utilizzi liturgici, né alla prioritaria attenzione alle traduzioni in uso nella chiesa antica (la LXX per l’Antico Testamento e la Vulgata latina), mentre il confronto (com’è anche sottolineato dal titolo attribuito a questa traduzione) è stato soprattutto e prioritariamente con i testi originali ebraico (e aramaico) per l’Antico Testamento, greco per il Nuovo.
Il progetto, avviato nel 1967 e concluso, nella sua edizione originaria, nel 1980, si è avvalso del lavoro dei più eminenti biblisti italiani del mondo tanto ecclesiastico quanto accademico del tempo, e si riprometteva di raggiungere i seguenti obiettivi:
-
una resa italiana chiara e di facile comprensione;
-
uno strumento di studio dei testi biblici al tempo stesso agevole e aggiornato, che tenesse conto delle scoperte e delle acquisizioni più recenti nel campo dell’archeologia e della critica testuale.
Come in tutte le edizioni cattoliche, sono compresi anche i libri apocrifi dell’Antico Testamento (1 e 2 Maccabei, Sapienza, Siracide, Tobia, Giuditta, Baruc e le parti in greco di Ester e Daniele), definiti in tali edizioni come “Libri deuterocanonici”.
L’edizione originaria, uscita in 48 volumetti separati, si arricchiva di un corredo di introduzioni e note (non sempre interamente riproposte nelle edizioni successive in volumi singoli pensati più per un uso pastorale) particolarmente ricche anche sul piano testuale.