Prendendo le distanze dalla radicale contrapposizione tra la bioetica cattolica e quella laica, Ermanno Genre propone non una bioetica protestante bensì un itinerario di «approccio protestante» ai temi del nascere e del morire che invita a una vera disponibilità all'ascolto e al confronto.
Genre delinea cosÌ un percorso che, da un lato, riconosce l'esigenza di difendere lo statuto di laicità della ricerca, della pratica medica e della cura pastorale e, dall'altro, si ispira alla «saggezza pratica» della tradizione biblica ebraica e cristiana nonché della filosofia greca classica, lontane da ogni pretesa di assoluto e perciò capaci di confrontarsi con l'unicità dell'esistenza del singolo.