Nel 1984, a Vienna, lo psichiatra e neurologo Victor E. Frankl e il teologo Pinchas Lapide - entrambi ebrei, entrambi sopravvissuti alla Shoah - avviarono un dialogo sul senso della vita e sull'esperienza religiosa tentando di aprirsi reciprocamente fino in fondo alla prospettiva dell'altro.
Un intenso discorso interdisciplinare sulla guarigione e la salvezza, tra psicoterapia e teologia, scienza e fede, percorsi spesso in contrasto, qui riavvicinati all'interno di un medesimo, forte, desiderio di ricerca della verità.
Un dialogare prezioso sulla sofferenza e la colpa, ma anche sull'amore e il senso della vita, per comprendere i limiti del proprio sapere e aprirsi alla vera tolleranza.