La Scrittura mi istruisce a rifiutare deliberatamente pensieri cupi, focalizzandomi sulle promesse di Dio. Né Paolo lascia alcuno spazio alle preoccupazioni. Infatti, ci dice di fare prigioniero “ogni” pensiero. Gesù ci dice: “Non temere”.
Temere e preoccuparsi sono una scelta. Posso scegliere di non inquietarmi credendo alle promesse del Signore scritte per me nella Bibbia. Io ho scelto ciò in cui credere.
Mi ricordo che rimuginavo (preoccupandomi) sulle statistiche che mi erano state date sul mio tipo di cancro, la mia età, e l’interessamento dei linfonodi. Impiegavo tutte le mie capacità matematiche mentre calcolavo i fattori mitiganti espressi dall’oncologo; un ottantacinque per cento di probabilità di vivere altri cinque anni. Chi li vuole cinque anni? Io ne volevo di più. E che dire di quel quindici per cento? C’ero anch’io? Durante la mia insonnia notturna arrivarono le promesse della Scrittura. Scelsi di ripassare quelle piuttosto che le statistiche.
Mutate la preoccupazione in produttività. Guardate alla pagina di domani sul calendario. Potreste dare, stanotte, una bella spinta ai pesi di domani? Con un po’ di creatività ci possono essere alcuni semplici modi per ridurre le preoccupazioni preparandosi meglio a ciò che verrà.
Gesù ci dice: “Non temere”.