Mettere le cose in prospettiva
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“Questo è un libro per tutti i cristiani di ogni luogo. Sebbene tratti alcuni aspetti della leadership, dovrebbe essere letto da tutti nella chiesa. La guida dello Spirito è di vitale importanza e questo libro mostra chiaramente il bisogno che hanno i credenti di essere motivati da conduttori ispirati dallo Spirito Santo”. Mettere le cose in prospettiva prepara i conduttori esperti e quelli poco esperti a sostenere il fardello, a volte pesante, della conduzione della chiesa locale.
ISBN: 9788887511314
Producer: Publielim
Product Code: 9788887511314
Weight: 0,230kg
Binding: Brossura
Language: Italian

Sample chapter

Capitolo 1

L’EFFETTO SERRA

Se dichiariamo che “in seno alla chiesa abbiamo bisogno d’uomini e donne di Dio” facciamo certamente una dichiarazione quasi ovvia. Noi abbiamo bisogno delle persone giuste nel luogo giusto, al momento giusto.
Le nomine che assegniamo o le votazioni che effettuiamo nelle nostre chiese possono al massimo convalidare un dato di fatto, perché nessun sistema di votazione, né alcuna strategia di nomina, potranno mai far sorgere un conduttore. I conduttori spirituali sono doni di Dio. è Dio che dà i doni di governo ed i conduttori sorgono nella chiesa per i palpiti del cuore di un Dio amorevole che dà i propri doni alla propria Chiesa. E poiché votazioni e ballottaggi non possono far scaturire questi doni, la domanda che ci dobbiamo porre ed a cui dobbiamo rispondere è questa: “Come fa il nostro Dio a far sorgere i ministeri?”
Nella mia mente a questa domanda ho dato una risposta che ha un duplice aspetto. Da una parte si può constatare che ministeri sorgono quando si stabilisce un clima idoneo per il loro insediamento, e dall’altra che essi giungono quando la loro coltivazione produce crescita e fioritura spirituale. Perciò queste due importanti condizioni dovrebbero essere mantenute nella chiesa, con le altre, per consentire ai ministeri di sbocciare.
Ci sono molte cose che la chiesa locale deve portare avanti per prime, quali l’evangelizzazione, l’ammaestramento, il canto ed il suono degli strumenti, l’adorazione, la comunione fraterna, l’esortazione, ecc…. Comunque, fra le strutture portanti e fra i primi adempimenti della chiesa ci deve essere la creazione del giusto tipo d’atmosfera spirituale per ricevere doni e ministeri. Il giusto tipo di clima spirituale è essenziale.
Nella vita quotidiana e nei suoi raduni la chiesa deve cercare di creare un’adeguata atmosfera spirituale, affinché i doni ed i ministeri possano crescere e giungere a maturità. Nell’adorazione e nell’ammaestramento, nella condivisione delle varie esperienze ed in ogni altro aspetto della vita della chiesa, i conduttori della comunità devono far sì che Dio possa trovar luogo per elargire i suoi doni.
La chiesa locale è quasi del tutto simile ad una serra, nella quale le piantine giovani ed immature così come i semenzai hanno bisogno di cinque cose essenziali per la loro coltivazione, presupposti importanti perché la crescita possa avvenire in modo soddisfacente. Calore, spazio, luce, nutrimento e tenere cure sono le cose di cui hanno bisogno. Come per le piante sono necessarie le amorevoli cure dell’agricoltore, così per i doni di Dio si deve usare la massima precauzione. La chiesa locale deve adottare “l’effetto serra” affinché possano spuntare le piantine e la loro crescita possa avvenire nel giusto modo.

CALORE
La giusta regolazione del calore in seno alla serra è essenziale per la crescita ed il benessere delle giovani piantine e dei semenzai. Se l’ambiente è troppo caldo o troppo freddo, il danno sarà grande.
Il calore può essere paragonato all’atmosfera d’adorazione e di lode che s’instaura nella chiesa quando il popolo è condotto più vicino al suo Dio. Egli può allora adempiere la promessa scritturale secondo la quale “Egli siede circondato dalle lodi del suo popolo” (Salmo 22:3). Il caldo abbraccio della Sua presenza e l’abbandono delle inibizioni, in un tempo di adorazione sospinta dallo Spirito, sono condizioni spirituali propizie per far sorgere i ministeri. Dare il giusto posto all’adorazione nello Spirito è cosa essenziale per la crescita dei doni e dei ministeri di Dio. è molto importante che questo aspetto della vita della chiesa sia compreso; non stiamo solo cantando “salmi, inni e cantici spirituali” (Efesini 5:19). Il cuore è rivolto a Dio e vi subentra una condizione di ricettività spirituale per le Sue cose, ecco cosa avviene durante l’adorazione. Quando si viene a creare un tale momento, nel quale può accadere proprio ogni cosa, nel quale Dio può e vuole agire su cuori sensibilizzati, allora la fredda, caparbia, umana volontà può essere infervorata fino al punto che è possibile per noi cominciare a dire “Parla Signore, perché il tuo servo ti ascolta” (1 Samuele 3:9).
Quando diveniamo sensibili, trovandoci immersi nella calda atmosfera dell’adorazione, allora ci predisponiamo a ricevere la Sua chiamata al servizio e sforziamo la nostra fredda, caparbia, umana volontà a piegarsi davanti a Lui. Viene così creata l’atmosfera propizia nella quale Dio può cominciare a far sorgere fra noi doni, frutti e ministeri.

SPAZIO
Tutte le piantine sono trasferite di tanto in tanto in altri vasi affinché possano produrre steli più forti e radici più fitte. Ciò che è vero per le piante lo è anche per i doni. Dare spazio al popolo più zelante e ricettivo perché possa ministrare è un requisito fondamentale per la crescita della chiesa. Il popolo di Dio deve imparare ad essere fedele nelle piccole cose per poter poi sostenere delle grandi responsabilità.
Nella vita, la più grande lezione che apprendiamo fin dall’infanzia è che non si può correre se prima non s’impara a camminare. In un primo momento la ricettività spirituale va saggiata, dando libertà agli immaturi ed ai novizi
di manifestare i propri doni “nelle piccole cose”, perché possano essere temprati, valutati e guidati verso le “grandi cose”.
Dovremmo ricordare la sfida che ci viene lanciata dal ministero dei Leviti in 1 Cronache 6. Davide aveva affidato ai Cheatiti, figli di Levi, il compito di organizzare la parte musicale del culto a Dio. I versetti dal 31 al 33 di questo capitolo ci assicurano del fatto che “avevano l’incarico di dirigere il canto”, ed era tale la loro fedeltà nello svolgimento di questo compito che di essi si legge che “rendevano il loro servizio nell’incarico ricevuto secondo la regola loro prescritta”.
Era stato riservato loro un piccolo spazio per ministrare, in modo da fortificarne il dono. Proseguendo nella lettura, giunti al versetto 54, vediamo che con il trascorrere del tempo Cheat ed i suoi figli erano cresciuti spiritualmente e stavano “governando su città, terre e loro abitanti”. Ancora uno spazio, uno spazio più grande, era stato infine assegnato loro. La loro fedeltà nella conduzione della musica e dell’adorazione era stata ricompensata con una sfida più grande e più vasti campi di servizio. Dio stava facendo crescere i Suoi doni.

LUCE
Nella serra la luce è del tutto necessaria: se la luce è troppa le piante “vegetano in sovrabbondanza” e “vanno in alto”, producendo un mucchio di foglie ma dei piccoli frutti. Se la luce è troppo poca, esse appassiscono e muoiono. L’esposizione alla luce dovrebbe essere controllata e programmata con attenzione e prudenza.
La consapevolezza di ciò che Dio sta facendo in mezzo a noi e la profonda comprensione del modo con cui Egli sta agendo sono come la luce all’interno della serra. Questa consapevolezza riguardo alle cose di Dio non si sviluppa partecipando a seminari o semplicemente leggendo dei libri in solitudine, è l’atto di ricevere la luce il mezzo per il quale si sviluppano i doni. I doni devono essere ravvivati, sospingendo i fedeli ad assumere un atteggiamento di sensibilità nella presenza del Signore e a saper riconoscere i movimenti del Suo Spirito.
Per dare spazio ai fedeli affinché possano esercitare il proprio ministero e per guidarli nei primi passi della loro arresa, per farli uscire dall’ombra del timore e condurli nella luce dell’esperienza e della crescita, non c’è migliore insegnante dell’esperienza. La consapevolezza della presenza e dell’azione di Dio si sviluppa mentre essi avanzano nel ministero, così come si sviluppa la loro sensibilità nel riconoscere il movimento del Suo Spirito.
Un gran numero di fedeli non è mai cresciuto nel ministero di governo perché nessuno ha mai detto loro di cercare fino allo spasimo di realizzare la presenza di Dio e non è stato mai consentito loro di assumere un atteggiamento di sensibilità alla Sua presenza. La crescita di molti conduttori è stata impedita, perché non è stato mai permesso loro di muoversi nella luce e di esprimersi in posizioni ministeriali attentamente pianificate e sapientemente scelte.
Operare nella luce, sotto una guida paziente, è un’opportunità fra le più importanti perché i doni abbiano libertà di manifestarsi e perché si possano veder crescere e fiorire.

TENERE CURE
Sotto le tenere cure di un buon agricoltore le piante crescono sane e danno buon frutto. Mani accorte ed esperte accarezzano delicatamente i giovani steli e le foglie, producendo benessere e vitalità.
Quando si consente ai doni di manifestarsi e crescere in seno alla chiesa, i conduttori devono usare molta prudenza mentre li gestiscono e li alimentano. La scelta del momento in cui dare libertà ad un ministero è di vitale importanza. Se è troppo presto si rischia di “sovra-esporre” il dono, provocando reazioni immature e possibile orgoglio. è ancora attuale l’avvertimento di Paolo a Timoteo riguardo all’affidamento di ministeri di governo: “che non sia novizio cosicché divenuto gonfio d’orgoglio non cada nel laccio del diavolo” (1 Timoteo 3: 6).
La chiesa deve creare il giusto clima, per la sana crescita dei suoi doni ministeriali, e deve produrre il giusto ambiente perché essi possano fiorire e portare frutto.

Per Norman il culto aveva preso una dura piega. La presenza di Dio “era in quel luogo” e lo Spirito di Dio stava operando in lui. C’era un’atmosfera molto commovente, lui sapeva da parecchi anni che “Dio richiedeva da lui un servizio a tempo pieno”… ma aveva un buon lavoro, era in lista per una promozione ed il suo futuro si preannunciava “radioso”. Ora davanti a lui c’era Dio, che diceva: ”Seguimi”. In un primo momento n’era stato contrariato; era una richiesta molto impegnativa e difficile da assecondare.
Era venuto a trovarmi varie volte nel corso degli ultimi mesi, ed avevamo parlato approfonditamente e a lungo della questione. Ma gli riusciva difficile prendere una decisione. Gli avevo affidato pian piano diversi compiti ed attività ministeriali, avevo constatato i suoi progressi ed avevo cercato di pianificare un certo percorso per lui. Egli aveva ben svolto ogni compito ed attività ministeriale che avevo predisposto ed aveva mostrato un indubbio progresso. Non mostrava ancora, tuttavia, una vera e propria arresa al volere di Dio.
Norman era stato trattato come una tenera piantina ed aveva ricevuto spazio e luce, cure e calore. La pianta era pronta per abbracciare un ministero ancor più vasto ed ogni cosa era pronta per il passo successivo, ma mancava un fermo proponimento di sottomettersi al volere di Dio.

Mentre cantavamo un commovente canto di lode, lo vidi avanzare dapprima pian piano e poi sempre più velocemente verso la parte antistante della chiesa, col volto bagnato di lacrime e col cuore affranto. La volontà dell’uomo naturale che agiva in lui era stata infine sottomessa al piano ed al fine designato da Dio, e la sua innegabile gioia e franchezza spirituale furono chiare ed evidenti agli occhi di tutti. Nell’arco di pochi mesi la sua liberazione si era mostrata come una chiara testimonianza della bontà di Dio. Quello che era stato per lui un campo di battaglia – il lavoro, la casa, la famiglia ed i suoi progetti – erano ora problemi secondari e minimi dettagli. Il campo di battaglia sorto alla chiamata di Dio, e ciò che gli era apparso come “sacrificio”, erano divenuti ora freschi pascoli verdeggianti e profonde acque chete. Norman era pronto per svolgere il proprio ministero, essendo stato trattato con cura durante i vari passaggi della sua crescita spirituale nel campo di Dio.
Riguardando ora indietro, ai molti anni trascorsi, ho riesaminato con interesse la crescita di Norman, che oggi è divenuto un temprato uomo di Dio e guida il popolo che gli è stato affidato attraverso successi e fallimenti, ed ho potuto imparare che l’attesa dei tempi di maturazione e la libertà spirituale, il nutrimento e le tenere cure sono i mezzi più efficaci per giungere a scoprire che la via di Dio è la migliore.
La chiesa locale deve perciò creare il giusto clima spirituale perché i doni possano maturare e fiorire. Una volta che questo clima è stato stabilito, i doni sorgeranno spontaneamente. La chiesa locale ed i suoi conduttori dovrebbero prendere esempio dall’effetto serra nel fare programmi e nel darsi un’organizzazione. Così, quando i doni sorgeranno, la chiesa locale sarà pronta per il passo successivo, che è quello di stabilire i principi e le procedure che consentono il riconoscimento dei doni.

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