Per molte persone Natale è un punto di riferimento. Esso rappresenta un tempo di gioia, di vacanze, viaggi, ritrovi, ritorno dall'estero, scambi di doni. Per altri invece è un punto dolente, uno dei periodi più tristi dell'anno perché il peso dei loro problemi e della loro solitudine sembra accentuarsi. Per altri ancora il tutto è un grande punto interrogativo!
Chi ignora il Natale biblico spesso accetta certe manifestazioni di buona volontà e solidarietà fra gli uomini. Si tentano delle tregue nei posti di combattimento, si dà un'offerta per qualche opera buona: sembra un'atmosfera speciale che vorremmo fosse prolungata all'infinito.
Non possiamo fermare lo spitito del Natale, ma possiamo lasciarci trasformare dallo Spirito di Cristo, il quale può far vivere Gesù in noi e fare di ogni giorno un Natale, cioè godere della presenza di Dio in noi e con noi. E con Dio ogni giorno è più bello del precedente e il futuro più glorioso del presente.
La venuta di Gesù per via di una mangiatoia sembra qualcosa di strano e di sensazionale, di meraviglioso e di misterioso allo stesso tempo; ma se seguiamo il Bambino fuori dalla mangiatoia e lo invitiamo nella nostra vita, il significato si spiega e il mistero svanisce.
Una donna alla sua vicina di casa: "Per Natale ho avuto la visita di un uomo allegro e barbuto con un gran sacco sulle spalle. Era mio figlio che tornava dall'università con la biancheria da lavare"!
Il mondo aspettava un babbo natale carico di regali, ma ecco arrivare Qualcuno con dei panni sporchi, non i suoi, ma i miei e i tuoi, dei quali si era caricato. Gesù è venuto per lavarci dai nostri peccati, renderci giusti davanti a Dio con il suo sacrificio e riempirci dei doni di Dio.