Disegnare vuol dire entrare dentro se stessi, una volta che riesci a illustrare quello che ti attraversa, quell'immagine diventa una chiave per aprire una porta di un racconto che attraversa le frontiere. Un racconto necessario di storie altrimenti consegnate all'oblio del mare.
I disegni dalla frontiera s'incastrano tra loro perfettamente, potrebbero essere usati come i tarocchi per costruire un racconto della storia dell'umanità, per leggerne il suo futuro mentre racconti il presente.
C'è qualcosa di epico in quello che avviene oggi nel Mediterraneo, qui rinasce e muore il mito fondativo dell'umanità nuova.
C'è Ulisse e ltaca, Nettuno e la guerra di Troia, c'è l'esodo di Mosè e la passione di Cristo che ritornano.
I miei disegni non sono curati, sono a presa diretta e non potrebbero essere altrimenti. Nascono e muoiono in poche decine di minuti, mischiano colori vivi che
danno speranza con la durezza delle cose che raccontano.