La circostanza in cui il volume appare, che ne condiziona in qualche misura il carattere, è molto particolare: si tratta infatti della commemorazione celebrativa di un avvenimento del passato, consegnato sì alla storia ma carico di problemi e di emotività.
Finalizzare una ricerca storica ad una commemorazione non significa forse costringerla in qualche modo in uno schema prefissato e privarla così della spontaneità e della creatività che la debbono caratterizzare? E più ancora, non si corre forse il rischio di limitarne la libertà dovendo lo studioso fare i conti con le valenze ideologiche, le cariche emotive, le suggestioni sentimentali che si sprigionano dagli avvenimenti che vengono commemorati e che egli ha il compito di studiare e mettere a fuoco? Nessuna circostanza sembra infatti meno adatta alla ricerca storica delle celebrazioni.
Storiografia finalizzata a scopi apologetici e confessionali? Certo no, ma neppure ricerca asettica soddisfatta dei risultati della propria tecnicità. Troppo intensa e partecipata è stata sempre la vicenda valdese perché ci si possa illudere di ridurla a mera dimensione storiografica. La scommessa è pertanto di condurre una ricerca storica scientificamente corretta nel quadro di una riflessione sull'oggi e per l'oggi.