John Owen ha voluto parlarci di un argomento di immensa importanza, di una questione che non è esagerato definire "di vita o di morte" perché, come dice il testo che pone a fondamento della sua opera «se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete» (Romani 8:13).
Cosa può esserci di più serio, di più importante e di più urgente?
Il grande pregio della teologia della mortificazione del peccato di John Owen è che è distintamente ed eminentemente cristocentrica.
La soluzione al problema della presenza e della operatività della concupiscenza e del peccato è tanto spirituale quanto pratica e realistica, senza cortocircuiti legalistici o voli pindarici in un misticismo idealistico e fasullo.
L’opera dello Spirito, la persona e l’opera di Cristo e la fede nella persona e nelle promesse divine sono il rimedio che ci viene posto dinanzi e che divengono la bussola e la luce che indirizzano e illuminano il nostro cammino, non solo nella prosperità e nella gioia della benedizione, ma anche nei deserti della tentazione, nelle vallate di ombra e di morte della sofferenza e nelle paludi dello scoraggiamento.