Un'antropologia plasmata dal sapere delle scienze umane detta oggi la linea in campo sia accademico che politico.
La teologia, collegandosi a quel discorso, può riscoprire l'istanza centrale che condivide con l'antropologia e che le è propria: ricordare agli uomini che cosa può significare essere in cammino verso una vita in pienezza.
Questa è l'intuizione sviluppata da Jürgen Werbick: partendo dall'antropologia, egli interroga la teologia sistematica e la spinge a rileggere le sue dottrine, a rivederle se necessario, e a dare risposta a problematiche nuove.
Allo stesso tempo, introduce criticamente nei discorsi antropologici le tradizioni di fede e le prospettive teologiche.
Dunque Werbick non offre un'antropologia in prospettiva teologica, ma una teologia in prospettiva antropologica: qui la teologia non dà anzitutto risposte, ma è l'istanza cui si avanzano richieste.
La teologia sente che deve entrare nel dibattito antropologico, se poi esige che si presti attenzione alle cose che ha da dire.
Il suo obiettivo deve essere quello di mostrare che può dare un suo contributo quando parla teologicamente di argomenti articolati antropologicamente.