L'uomo pensa e agisce o in base ai propri criteri individuali o negli schemi dei miti e delle ideologie del proprio secolo, o in conformità alle direttive di un magistero ecclesiastico autoritario. Vi è però un'altra possibilità: che l'uomo pensi e agisca in atteggiamento di povertà in ispirito, cioè nell'ascolto della sola parola del suo Dio, in chiave critica verso gli orientamenti del proprio io, verso le tendenze dell'epoca, verso i dettati dell'istituzione ecclesiastica, nel rischio della libertà evangelica nei confronti del mondo.Questa possibilità è espressa dalla formula: sola Scriptura. La formula è ancora valida oggi a 450 anni dalla riforma protestante del XVI secolo? Questo libro vuole rispondere a tale domanda. Per farlo cerca di chiarire il significato della dottrina della ispirazione, esamina la necessità e i limiti della critica biblica, passa in rassegna la portata e gli equivoci del cosiddetto libero esame, studia da vicino la tesi recente che ha ritenuto di scoprire la presenza del fermento cattolico già nelle pagine del Nuovo Testamento. Conclude esprimendo e illustrando la convinzione che «Cristo, come ci è attestato nella Sacra Scrittura, è l'unica Parola di Dio, che noi dobbiamo ascoltare, in cui dobbiamo confidare e a cui dobbiamo ubbidire nella vita e nella morte».Un libro da meditare in un tempo di disorientamenti.