1986. Jenna ha due anni quando suo zio, David Miscavige, subentra come leader spirituale di Scientology dopo la morte di Ron Hubbard.
Cresciuta in seno alla comunità, ha solo sedici anni quando i suoi genitori decidono di uscirne e lei è costretta a tagliare completamente i ponti con loro: non può ricevere lettere né telefonate e non le viene consentito nessun contatto con il mondo esterno. Scientology, ora, è la sua famiglia, il suo orizzonte, la sua prigione.
Con gli anni, Jenna scala posizioni nell’élite della chiesa ma apre anche gli occhi sulla manipolazione psicologica alla quale vengono sottoposti i membri, sull’orrore del lavoro minorile imposto ai bambini della chiesa, sui trattamenti di favore riservati alle star di Hollywood. Fino a quando, nel 2005, realizza che l’unica possibilità di salvarsi è scappare dalla gabbia dorata in cui è stata rinchiusa. Una fuga in cui la posta in palio è la sua stessa vita.