Molti, ai nostri giorni, come nei secoli passati, non vogliono prendere conoscenza della rivelazione divina quale noi la possediamo nella Bibbia, essi si pongono allora un'infinità di domande: sulla vita, sull'enigma della sofferenza, sulla vanità degli sforzi umani per impedire le guerre, le calamità, le malattie, sull'impotenza dell'uomo davanti alla morte, e non trovano altra conclusione che la disperazione e il vuoto così tragicamente descritto dall'Ecclesiaste.Il libro dell'Ecclesiaste, infatti, raccoglie le esperienze e i ragionamenti dell'uomo su ciò che accade sotto il sole, e la cui esperienza è necessariamente incredula perché lo fa come se non possedesse alcuna rivelazione divina.Ma l'autore di questo studio non si limita ad analizzare il libro dell'Ecclesiaste bensi ne stabilisce il contrasto con le rivelazioni del Nuovo Testamento, facendosi apprezzare sempre più l'immenso privilegio che abbiamo di possedere un Salvatore, di conoscere, grazie a lui, l'amore del Padrea, d'avere un amico che ci accompagna nella vita e presso cui trascorrere l'eternità " e cosa di gran lunga migliore".