Questo dizionario si rivolge a quanti abbiano un interesse allo studio critico della Bibbia. Studio critico significa, in questo contesto, non già un giudizio orgoglioso, la presunzione di un dominio più o meno sovrano sulla materia biblica; ha invece il senso di una vigile consapevolezza dei problemi, della loro posizione responsabile, del loro studio senza preconcetti, del cosciente tentativo di trovarvi, ove possibile, una soluzione valida. I destinatari dell'opera non sono pertanto solo i credenti cristiani, i quali ben sanno che l'incarnazione divina fra gli uomini produce di per se stessa una problematica che nessuno può presumere di equilibrare o di risolvere in modo definitivo e che resterà quindi sempre, a ben guardare, aperta al credente di ogni generazione. Essa si dirige anche all'israelita credente, così intimamente legato anch'egli ad una problematica analoga. Vorrebbe infine rivolgersi anche al non credente cosciente che la Bibbia è una parte integrante della propria cultura, non meno della filosofia ellenica, del diritto romano, dell'arte medievale e rinascimentale. Gli asserti teologici contenuti nel dizionario non vogliono essere presi come espressione dogmatica e confessionale: per quello che è possibile essi cercano di riprodurre quello che l'antico israelita o l'uomo di epoca neo - testamentaria sentiva e credeva di fronte a determinate affermazioni e situazioni del suo tempo, ed ai quali rispondeva confessando la propria fede.