La profezia di Ezechiele è qualcosa di sconvolgente. Essa ci presenta un Dio inizialmente molto adirato nei riguardi dei ribelli, un Padre che prova ira nei loro confronti a causa dei loro peccati. Iniquità che tramite il "figlio di Buzi" avverte come non rimarranno assolutamente impunite. Il profeta però ci mette davanti anche un Creatore pietoso e misericordioso, il quale pur non tralasciando la Sua giustizia, non si dimentica nemmeno di avere un cuore ricolmo d'amore, pronto a perdonare. Un cuore che continua incessantemente a chiamare al ravvedimento i peccatori, a spronarli ad abbandonare una volta e per sempre la via empia per convertirsi finalmente a Lui, il Dio vivente, il solo da cui possono ricevere ogni bene. La profezia del "figlio dell'uomo" era perfettamente in sintonia con quel periodo triste e tragico per il ribelle Israele, ma comprendiamo che è validissima a tutt'oggi. L'uomo purtroppo non è cambiato. Nel suo corpo abita ancora la legge del peccato ed è ancora spinta da essa a violare la santa e immacolata volontà di Yahvè. Quindi oggi più di ieri vi è il bisogno di riscoprire il vero scopo della vita, un'esistenza la quale trova vero adempimento e pieno successo solo in Dio, suo unico fattore e fonte di ogni bene. Facciamo quindo nostri i suoi consigli, seguiamo fedelmente gli ammonimenti e i suggerimenti che Dio ci dà mediante il Suo servo, sapendo che mirano solamente al nostro bene eterno e certamente non alla nostra rovina, scopo invece di un'altra persona la quale ci combatte e combatte contro Yahvè, il Sovrano Signore di tutto l'universo. Pensiamoci bene. In un modo o nell'altro Dio adempirà le Sue promesse e i Suoi propositi e nessuno riuscirà mai a frustrare i Suoi piani. Egli è l'Onnipotente e ogni persona, tutte le creature fedeli e infedeli prima o poi capiranno tale sacrosanta verità: "ed io mi magnificherò e mi santificherò, io mi farò conoscere agli occhi di molte nazioni; e loro sapranno che io sono JHV".