“Ora tornerò ai suoi piedi perché sò che mi parlerà ancora…” con questa frase Sara Cotroneo concludeva il suo primo libro Ascoltando il silenzio di Dio. Libro che ha saputo suscitare forti emozioni: è riuscito a farci ridere, attraverso una sorta d’ironia presente anche nei racconti di esperienze drammatiche (come la malattia, la sofferenza, la morte) che spesso, invece, spingono coloro che le vivono a provare solo sentimenti di autocommiserazione e vittimismo. Ma ci ha fatto anche piangere, considerando la gravità della condizione fisica dell’autrice. Questo suo primo libro aveva il fine di dare sfogo alla sua voce affinché fosse ascoltata sia dalle persone di oggi che sa di non poter raggiungere fisicamente, sia dalle future generazioni. Essendo agli esordi come scrittrice, Sara aveva scelto di comunicare con il lettore tramite brevi riflessioni, che lo lasciavano in una condizione di attesa e lo spingevano a concludere la lettura del libro tutto d’un fiato.Nel Segreto di una Stanza è la continuazione di un discorso iniziato un anno prima su come vivere una fede autentica e stabile anche nei momenti difficili che la vita riserva indistintamente ad ogni essere umano. Il titolo rivela immediatamente l’ossatura di ogni meditazione e l’origine più profonda della sua ispirazione: una semplice stanza può divenire il luogo dove incontrare Dio in segreto e ricevere da Lui insegnamenti profondi.Viene mantenuto lo stesso stile di comunicazione del primo libro (è ancora forte la presenza di svariati aneddoti tratti dalla vita quotidiana per semplificare la comprensione dei concetti espressi), tuttavia le riflessioni appaiono più approfondite, rivelando una maturazione da parte della scrittrice nel dialogo verso il lettore. Nonostante la giovane età, l’autrice presenta una capacità di pensiero e di linguaggio attribuibili a persone più grandi. I toni sono pacati e le parole misurate per un pubblico di vario genere, desideroso di conoscere i suoi pensieri.