“La colpa di esistere” è il primo romanzo di Sara Cotroneo. La laurea in Assistente Sociale e l’esperienza personale maturata sia nel campo sociale (seppure per un brevissimo periodo) che nella vita personale dell’autrice, hanno gettato le basi per una descrizione dettagliata di persone, sentimenti e stati d’animo che sono comuni alla maggioranza delle persone (anche se spesso pochi sanno ammetterlo, perfino con se stessi). L’ambiente descritto è quello a lei familiare dove ha vissuto molti anni della sua vita, l’epoca è contemporanea ma i personaggi principali appartengono a realtà sociali completamente diverse fra loro. Ciononostante questi ultimi sono uniti l’uno all’altro non solo da un succedersi di eventi con risvolti impensabili che ne intreccerà le storie, ma anche dall’esperienza comune dell’affrontare periodi di vita nei quali ci si chiede “perché siamo nati?” e ci si scontra con una prima e forse per alcuni unica risposta che il mondo sarebbe sicuramente andato molto meglio se non fossimo mai entrati a farne parte. I protagonisti del romanzo ribadiscono questo concetto più volte nella narrazione e quantunque siano frutto dell’immaginazione, pure rivelano sentimenti reali e coinvolgono il lettore al punto di immedesimarsi e “vivere” la storia. Questo è anche il tema principale del romanzo ed il titolo “La colpa di esistere” ne è la perfetta conseguenza e descrizione. Di questa “colpa” molti si sono accusati almeno una volta nella propria vita e ciò rende l’idea degli stati d’animo che ne conseguono anche in coloro che leggono. La storia è ben costruita e avvincente fino all’ultimo capitolo e sa produrre quell’effetto che gli appassionati lettori di buoni romanzi ben conoscono. Il tutto si concluderà con un finale ben strutturato.