La religione biblica è una rivelazione di tipo storico. È un seme deposto nel terreno del nostro mondo e della nostra storia, è una parola affidata a persone e a eventi situati entro le nostre coordinate spazio-temporali; è poi col cristianesimo che il verbo divino si fa carne in un uomo concreto, Gesù di Nazaret.
Per questo, la Bibbia si svolge nella storia, s'interessa di scienza, riflette usi e costumi, adotta lingue e stili. Eppure non è un manuale di storiografia, né una cronaca, né un testo di scienza o di pura e semplice letteratura. In essa s'intrecciano, infatti, in modo compatto storia ed eterno, spazio e infinito, carnalità e spiritualità, fisica e mistica, immanenza e trascendenza, uomo e Dio.
In queste pagine si cerca di raccogliere e verificare criticamente i dati storici e geografici che la Bibbia presenta, confrontandoli con i documenti e con i reperti storici a noi pervenuti.
Un viaggio in sessanta tappe, partendo da un ambito spaziale delimitato com'è quello della Mezzaluna fertile, l'area del vicino Oriente nel cui grembo anche le guide, i re, i profeti, i sapienti ebrei, Gesù e i suoi discepoli vissero e operarono.
Certo, Gerusalemme sarà il centro vitale, ma l'orizzonte spesso s'allargherà, fino a raggiungere Roma e persino "gli estremi confini della terra" (Atti 1:8).