Questa meditazione che l'autore considera un vero dono del Signore vuole essere un grido del cuore, un campanello d'allarme per la chiesa affinché riconosca l'importanza fondamentale dell'opera della croce.
O moriamo a noi stessi, in Cristo, o Cristo non può esprimere in noi la sua vita. Questo è il pieno Vangelo che oggi è spesso ignorato a danno delle anime e della nostra testimonianza cristiana.
Voglia lo Spirito Santo che questo scritto porti il frutto per cui egli l'ha mandato.
Il travolgente potere di trasformazione che Gesù esercita in chi l'ha conosciuto si giustifica in un modo solo: egli è Dio.