Girolamo Zanchi (1516-1590) è stato uno dei più importanti teologi della Riforma evangelica del XVI secolo.
Nato a Bergamo, entrò giovanissimo nell’ordine agostiniano dei Canonici Lateranensi, dove perseguì gli studi teologici e filosofici fino al dottorato. La sua conversione alla fede evangelica, maturata sotto la guida del suo priore e mentore Pietro Martire Vermigli, cambiò l’intero corso della sua vita.
Abbracciati con convinzione i principi della Riforma, si impegnò con coraggio a diffonderli in Italia fino a quando, braccato dall’Inquisizione, fu costretto a fuggire oltre i confini alpini. Seguirono anni difficili, segnati da sacrifici e sofferenze, ma anche da intenso lavoro e grandi soddisfazioni.
Chiamato a insegnare teologia presso le accademie di Strasburgo (1553-1563), Heidelberg (1568-1578) e Neustadt (1578-1583), emerse come uno dei teologi riformati più acuti e influenti del suo tempo.
Dotato di una straordinaria conoscenza del testo biblico, delle lingue antiche, della teologia storica e contemporanea, nonché delle materie filosofiche e scientifiche, Zanchi si fece interprete di una riflessione teologica che, radicata nelle Sacre Scritture come unica autorità, mirava a integrare e valorizzare tutto ciò che di buono era contenuto nel grande patrimonio dell’esegesi cristiana.
I suoi libri divennero punti di riferimento per intere generazioni di teologi e pastori evangelici, non solo in Europa continentale, ma anche in Inghilterra e nelle colonie americane.
Tra tutte le sue opere, il Commentarius alla Lettera di Paolo agli Efesini è indubbiamente una delle più significative.
Tradotta integralmente dal latino originale, questa edizione italiana rende accessibile un’opera che, unendo esegesi biblica, riflessione teologica e applicazione pratica, offre una guida completa alla verità e alla vita cristiana.