La drammatica vicenda di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti - i due anarchici italiani assassinati sulla sedia elettrica nell'agosto 1927 - è qui ricostruita con l'ausilio di fonti inedite che contribuiscono a delineare compiutamente il quadro storico dell'America di quegli anni, il processo-farsa e il significato che la tragedia dei due amici assunse nella memoria collettiva.
Accanto ai temi dell'emigrazione, del razzismo, dell'intolleranza politica e della pena di morte, senza dimenticare la posizione di Mussolini e del fascismo, Tibaldo fa emergere, con un'attenta analisi delle lettere, le personalità dei due anarchici: i loro affetti, le speranze, i timori e la determinazione a difendere fino in fondo la propria innocenza e le proprie idee.