Il rapporto tra teologia e spiritualità è complesso e in alcune direzioni anche difficile da indagare; questo non significa che bisogna evitare di porsi domande o rinunciare a capire.
Per questa ragione alcuni studiosi pensano che vi debba essere una "teologia spirituale" intesa come intelligenza dell'esperienza, in un movimento di comprensione che va dall'esperienza vissuta all'esperienza compresa e all'esperienza comunicata.
Mettere in comunicazione i due ambiti e farli interagire per ricavarne indicazioni di percorso è una sfida che vale sempre la pena accettare.
Rosetta Mascali l'ha accettata e ne ha ricavato una riflessione che, muovendosi sul crinale del vissuto esperienziale e dell'esperienza pastorale, ha cercato di cogliere le modalità di questo rapporto evidenziandone le potenziali proiezioni positive e nello stesso tempo le potenziali ambiguità.
Tra teologia e spiritualità, quindi, c'è un nesso dialogico e dialettico che le vede unite e distinte: l'una non può fare a meno dell'altra, ma nessuna delle due si può confondere con l'altra. Da un'esperienza di Dio nasce la domanda su Dio, ma da questa domanda nasce sempre una nuova esperienza.
Sia pure in termini semplici e alla portata del lettore medio, l'autrice mette a fuoco attraverso riflessioni, ricordi personali e testimonianze varie, una questione che nelle chiese meriterebbe più attenzione.
- dott. Carmine Napolitano, Preside della Facoltà Pentecostale di Scienze Religiose