I Riformatori del XVI secolo levarono la loro voce per predicare e dibattere sulla questione centrale del messaggio del Vangelo: com’è che Dio, che è giusto e santo, dichiara giusti i peccatori colpevoli?
Oggi, a 500 anni dall’inizio della Riforma protestante, il clima culturale attacca il messaggio del Vangelo mediante un diuturno processo di decostruzione e ricostruzione del messaggio stesso accampando la pretesa di una migliore e più oggettiva valutazione delle stesse fonti che hanno portato autori antichi e moderni a conclusioni ben diverse.
Le “nuove prospettive su Paolo” hanno solo la parvenza della “novità” mentre, in realtà, non sono che delle vecchie eresie rispolverate e nobilitate da una sottile vernice di modernità.