Quella di Antonio Banfo è una storia di fede e di impegno politico. Operaio della Fiat Grandi Motori, a trent'anni, scopre la fede evangelica e diventa membro della chiesa dei Fratelli: fino alla morte avrà la Bibbia in manoFortemente sindacalizzato, tratta con la Fiat, infonde nei compagni di lavoro il senso della loro dignità e dei loro diritti. Fin dal 1921 è inoltre membro del Partito comunista - diventato clandestino dal 1926 -, militanza che gli causa un anno e mezzo di prigione ma gli permette di diventare dirigente delle Sap (Squadre di aziòne patriottica), che saranno l'anima della Resistenza nelle fabbricheBarbaramente fucilato assieme al genero, Salvatore Melis, a una settimana dal 25 aprile 1945, Banfo rimane un simbolo di ciò che può essere una fede cristiana aperta ai problemi del tempo presente