Il presente scritto, il cui titolo completo è: Quel che il mondo deve all'Antico Testamento, è stato preparato per una conferenza pubblica, presentata sotto gli auspici della Sezione di Firenze della «Amicizia ebraico-cristiana», di cui è presidente il professor Arrigo Levasti, e segretario il professor Aldo Neppi Modona, al quale ultimo, unitamente alla distinta Signora Neppi Modona, va la mia riconoscenza per la calda accoglienza ricevuta in quella graditissima circostanza. Ricordo la data, 15 febbraio 1964, perché, qualche settimana dopo, in occasione della «Giornata mondiale della Bibbia» (iniziativa abbastanza nuova per l'Italia), a Torino, il prof. Nicola Jaeger, giudice della Corte Costituzionale, trattava - dicono le cronache - con il rigore dello studioso e del giurista il tema di una conferenza su «Il contributo della Bibbia alla formazione della civiltà occidentale».
Mentre puntualizzo la successione dei tempi per ovvie ragioni, mi permetto di sperare che lo studio del prof. Jaeger, tra l'altro autore di un' opera notevole su «Il diritto nella Bibbia», possa presto venire ad onorare la collana dei quaderni di «Uomini Nuovi».
Recentemente, «Quel che il mondo deve all'Antico Testamento» è stato detto, una seconda volta, a Lugano, nell'Aula Magna della Cittadella, per l'iniziativa della Sezione Ticino dell'«Amicizia», e seguìto da un ampio. simpatico dibattito.
Le Edizioni «Uomini Nuovi», che ringrazio per questa pubblicazione, intendono manifestare con questo fascicolo la loro solidarietà e la loro simpatia verso il popolo ebraico e particolarmente verso lo Stato d'Israele nell'ora presente.