Anche in questo volume Tillich mette in correlazione il messaggio cristiano con la situazione umana: l'evangelo annuncia la comparsa nel nostro mondo di un Nuovo Essere, il Cristo, e di una nuova realtà, la Grazia, che vincono l'alienazione esistenziale dell'essere umano.
Viene quindi introdotto il tema L'esistenza e il Cristo con la domanda: Esistenza significa star fuori ma fuori da che cosa?. Fuori dalla propria potenzialità. La creazione è potenzialmente buona ma si deteriora nel passaggio all'esistenza.
Tillich ne analizza le contraddizioni che portano a interrogativi senza risposta. L'esigenza di un Nuovo Essere si trova in ogni religione, ma il paradosso cristiano sta nel contraddire le opinioni alienate e le pretese di salvarsi da sé: la rigenerazione è innanzitutto un ricevere. Così Cristo, il Nuovo Essere, vince l'alienazione pur partecipandovi sino alla propria fine terrena. La risurrezione diventa un fatto dal momento in cui i discepoli acquistano la certezza che Gesù non è stato vinto dalla morte. Con la giustificazione Dio accetta ciò che altrimenti è inaccettabile.