La voce di Dio
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Il contenuto di questo ricchissimo libro sul ministero profetico è intessuto nelle fibre della vita stessa dell'autrice, guidata dalla convinzione che Dio parla ancora oggi in modo intimo e individuale.
ISBN: 9788888665023
Producer: Perciballi
Product Code: 9788888665023
Weight: 0,420kg
Binding: Brossura
Language: Italian

Book contents

PREFAZIONE di Paolo Montecchi 9

PREFAZIONE di Jack W. Hayford 13

INTRODUZIONE 17

1 LA VOCE DI DIO 19
Questo libro non vi darà una formula specifica per descrivere la chiamata profetica e come udire la Voce di Dio. I metodi di Dio sono unici. Tuttavia, vi darà delle indicazioni da seguire.

2 “MA IO NON VOLEVO PROFETIZZARE”: 39
Il Ruolo dell’ Intercessione Profetica
L’intercessione profetica è la capacità di ricevere una richiesta immediata di preghiera da parte di Dio e pregare al riguardo seguendo l’unzione divina.

3 PELO DI CAMMELLO E 65
CAVALLETTE SELVATICHE:
Preparazione Per il Dono Profetico
Dio prepara in modi specifici coloro che profetizzeranno pubblicamente o attraverso l’intercessione. Una delle caratteristiche più importanti è l’integrità – Il Signore ha bisogno di profeti di cui si può fidare e che pronunceranno le Sue parole.

4 “SEI TU, DIO?”: 85
Imparare a Sentire la Voce di Dio
Una persona può ricevere una parola profetica da Dio in molti modi: da persona a persona; da Dio direttamente; attraverso un sogno o una visione; leggendo la Parola; e udendo il canto del Signore.

5 PROFEZIE REDENTIVE 107
La profezia redentiva è quella che parla del destino che Dio ha per una persona in un modo che porta vita e redenzione.
6 ESSERE MENTORI PER IL DONO 133
PROFETICO
Dio sta cercando dei padri e delle madri nella fede che siano disponibili a pagare il prezzo per imparare come essere dei mentori e dei genitori per la nuova generazione di potenti leader che Dio sta sollevando in ogni parte del mondo.

7 IL PROTOCOLLO SPIRITUALE 169
Quando in una chiesa la profezia viene trattata in modo appropriato e seguendo un corretto protocollo spirituale, la parola profetica diventa un’influenza catalitica importante nella chiesa. Ministrata in modo scorretto, può causare enorme confusione e addirittura divisioni.

8 LIBERARE IL DONO PROFETICO 209
Come fate a sapere se e quando profetizzare? Potete avere fiducia che lo Spirito Santo vi dia un senso profondo della Sua presenza e pace.

9 SOGNI, VISIONI, STILI E 255
DONI PROFETICI
Il modo in cui una parola profetica da parte di Dio viene ricevuta e il metodo con cui il messaggio viene comunicato, sono indizi che permettono di identificare il tipo di dono profetico in cui voi e qualcun altro operate.

10 FAR GUERRA NEI CIELI 279
Mentre l’enfasi e la comprensione delle persone profetiche vengono all’avanguardia, possiamo vedere che Dio sta stabilendo dei servi in aree geografiche specifiche per profetizzare e pregare in modo profetico nelle aree loro assegnate contro le potenze delle tenebre.

Sample chapter

Capitolo uno

La voce di Dio


Nel 1955, una bimba di quattro anni si arrampicò sulle ginocchia di sua madre. “Mamma,” disse “voglio una sorellina.” La giovane madre sorrise, divertita dalla richiesta della bambina. “Tesoro” disse con un risolino “non avremo altri bambini. Tu sei l’ultima!” Ma la piccola non si dava posa. Lei sapeva che mamma avrebbe avuto una bambina, e aveva ragione!
Ero io quella bimba di quattro anni, e l’anno dopo nacque mia sorella Lucy, come regalo per il diploma di seminario di mio padre.
Naturalmente, alla tenera età di quattro anni, non avevo idea che questa “conoscenza” che percepivo sulla nascita della mia sorellina fosse una parola profetica (ossia, una comprensione o preconoscenza spontanea e divinamente donata riguardo ad una persona o ad un evento). Doveva trascorrere molto tempo, prima che io venissi a conoscenza di alcunché riguardo la profezia.
La Bibbia parla di bambini che profetizzano? Il potente brano di Atti 2:17 parla di figli e figlie (ragazzi e ragazze) che danno parole profetiche. “‘Avverrà negli ultimi giorni’, dice Dio, ‘che io spanderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno.’”
L’avere avuto la preconoscenza della nascita di mia sorella, sarebbe un “magro bottino” (come diciamo noi in Texas) o una piccola concretizzazione della chiamata profetica sulla mia vita, se fosse stato l’unico evento che abbia mai vissuto. Ricordo altre volte, tuttavia, quando suonava il telefono e qualcuno aveva una notizia grave, come una morte, io lo sapevo già prima dello squillo del telefono. Adesso mi rendo conto che tutto questo accadeva perché il Signore mi voleva usare nell’area della profezia e dell’intercessione profetica. A quel tempo però, non capivo perché mi accadessero quelle cose o che cosa fare con la conoscenza che ricevevo.

quello che dice la Bibbia
sulla profezia

è mia speranza che questo libro possa aiutare gli altri a comprendere cosa fare con tale “conoscenza” una volta ricevuta, e come sapere se provenga o no dal Signore. Molto di ciò che descrivo in questo capitolo, e in questo libro su questo argomento, ha a che fare con il mio esordio in quella che è chiamata la profezia personale (o privata) e collettiva (o pubblica), come pure l’intercessione profetica. Ma che cosa significano esattamente tali termini? Prima di inoltrarci troppo nel nostro esame dei doni profetici, diamo uno sguardo a quello che ha da dire la Parola di Dio.

Profezia personale e collettiva
1Corinzi 12–14 pone gran parte delle fondamenta bibliche sia per la profezia personale, che per quella collettiva. La profezia personale è dare una parola profetica da Dio ad un individuo. La profezia collettiva è dare una parola profetica ad un corpo o congregazione di credenti. (Approfondirò queste definizioni nel capitolo 4). Alcuni credono che 1Corinzi 12–14 miri solo alla profezia collettiva e non a quella personale. Tuttavia, 1Corinzi 14:24-25 parla chiaramente di profezia per un individuo, la quale rivela i segreti del cuore affinché l’individuo confessi: “Dio è veramente fra voi!” (v. 25).
1Corinzi 14 (specialmente vv. 30, 32, 33) indica che la profezia del Nuovo Testamento è data dall’attività rivelatrice specifica dello Spirito Santo, la quale ispira un profeta del Nuovo Testamento a profetizzare. La profezia del Nuovo Testamento deve essere provata per discernere se una data profezia sia da Dio o no (1Cor. 14:29; 1Tess. 5:19-21). I profeti del Nuovo Testamento profetizzano solo “in parte” (1Cor. 13:9).
Anche se la profezia del Nuovo Testamento non ha mai un’autorità pari a quella delle Scritture sulle nostre vite, essa porta con sé la rivelazione, per un particolare momento, che lo Spirito Santo vuole fare conoscere alla Chiesa.(1)

Intercessione profetica
Le Scritture ci danno anche dei modelli e degli esempi specifici di quella che chiamerò “intercessione profetica”: la capacità di pregare ed intercedere con perspicacia e autorità profetica da parte dello Spirito di Dio, riguardo a questioni specifiche che Dio ci rivela in momenti precisi.
Gioele 2:28 ed Atti 2:16-21 dice chiaramente che nell’Era Messianica, il Signore spanderà il Suo Spirito con un’unzione profetica sul Suo popolo, la Chiesa.
Zaccaria 12:10 cita che anche uno “spirito di… supplica” sarà sparso su Gerusalemme ed il popolo di Dio nell’epoca Messianica (confronta Zac. 12:10 con Gv. 19:37, Apo. 1:7). In questo senso, uno spirito di supplica è un’unzione d’intercessione, specificato dalla parola ebraica takhanunim, che significa “supplica, petizione.” è interessante notare che questa parola takhanunim è la stessa usata nel testo ebraico per intercessione in 2Cronache 6:21 (vedi anche Dan. 9:3-17, 18,23).
La Parola di Dio è ricca di esempi d’intercessione profetica, da parte dei servi di Dio come: Abrahamo (Gen. 18:20-23), Mosè (Es. 32:7-14), Asaf (Sl. 50:73-83 [2Cr. 29:30, che cita “il veggente Asaf”]), Daniele (Dan. 9:1-4, 20-22), la profetessa Anna (Lc. 2:36-38), Gesù (Lc. 22:31, Gv. 17), Anania (At. 9:10-17) e Paolo (At. 22:17-21). Tutti questi personaggi biblici pregarono con intuizione, direzione e potere che provenivano dallo Spirito di Dio, per soggetti che Dio rivelò loro mentre pregavano.
Questo ci offre appena un assaggio della profezia personale, collettiva e d’intercessione. Il mio scopo, nei capitoli che seguono, è di esplorare insieme a voi, il modo in cui Dio usa i doni profetici per costruire, edificare ed espandere la Sua Chiesa, ed il ruolo che voi svolgete nel Suo piano.
Come vedrete, i primi due capitoli pongono l'accento sulla preparazione della persona profetica, compresa la sua vita di preghiera e il suo cammino personale con Dio. In questi capitoli, noterete un’enfasi sul ruolo dell’intercessione profetica. Gli ultimi capitoli spostano l’attenzione sull’applicazione dei doni profetici, e il posto della profezia personale e collettiva nella Chiesa di oggi.
Come ho detto precedentemente, la mia comprensione delle vie di Dio, riguardanti la profezia, è stata un processo lento. Tuttavia, anche da piccola, Egli mi ha guidata gentilmente, non abbandonandomi mai lungo il cammino.

Indizi della chiamata profetica

Col passare degli anni, il Signore iniziò a farmi capire, in vari modi, che mi stava chiamando a “qualcosa”, per esempio la volta in cui ero al campo giovanile a Prescott, in Arizona, all’età di nove anni. Un giorno, un consigliere incoraggiò ognuno di noi a trovare un posto tranquillo per “parlare con Dio”. Ricordo che mi abbarbicai su una roccia enorme, fuori dalla cappella. Mentre ero stesa su quella grezza roccia di granito, circondata dalla manifestazione visibile della maestria artistica di Dio, dal cielo blu e dagli alberi torreggianti, cominciai a pregare: “Signore, che cosa vuoi dalla mia vita?” All’inizio, tutto ciò che udii fu il suono armonioso del vento e degli alberi unito a quello degli uccelli nel bosco. Poi udii silenziosamente un altro suono. Era la Voce di Dio che mi diceva: “Cindy, voglio che tu faccia qualcosa per me.” Al suono della Sua Voce così dolce nella mia anima, risposi col battito del mio cuore al ritmo del vento e degli alberi: “Eccomi Signore, manda me.” Posso ancora sentire la forza di quelle parole come il giorno in cui me le disse.
Un paio d’anni fa, tornai a rinnovare quell’esperienza con Dio. Quella roccia, che sembrava così enorme a nove anni, adesso era molto più piccola, ma ricevetti lo stesso un rinnovo della chiamata di Dio. Il Signore mi rincontrò là, nel corso di un periodo di profondo scoraggiamento. Quella roccia divenne un altare del ricordo della chiamata di Dio nella mia vita e l’attestazione della Sua presenza e unzione. Là, promisi al Signore che non avrei mai voltato le spalle alla Sua chiamata, ed Egli suggellò dentro al mio cuore il Suo patto, che non mi avrebbe mai lasciata, né abbandonata. Il marchio della Voce di Dio fu nuovamente piantato profondamente nella mia anima. Prego che Dio doni ad ognuno di voi che state leggendo e che vi sentite scoraggiati, un luogo come la mia “enorme roccia”, così che possiate essere afferrati e toccati dalla consolazione del vostro Creatore.
Perché Dio non mi rivelò che cosa significasse “la chiamata” nel momento in cui mi parlò a Prescott? Ho una mia teoria. Non esisteva assolutamente nulla, nella mia visione del mondo, che avrebbe potuto darmi la vaga idea di un chiamata profetica nella mia vita. Può darsi che alcuni di voi si ritrovino in questo. Sembra che Dio ci stia aprendo molte nuove prospettive nel Corpo di Cristo. C’è un appetito crescente, tra le varie denominazioni, di comprendere la profezia personale. La rivelazione, che certe volte Dio usi una parola profetica per parlarci, sta diventando sempre più accettata e capita.
Altri segni della chiamata profetica si manifestarono di tanto in tanto, mentre crescevo. A volte, durante una conversazione, le persone si fermavano e mi dicevano: “Come facevi a saperlo?” Ancora oggi i miei amici mi dicono: “Cindy, è un’altra cosa viaggiare con te, rispondi spesso alle mie domande, prima che io le ponga.” Naturalmente non posso leggere i pensieri della gente e neppure posso sapere tutto. Capita che desideri sapere qualcosa per una persona specifica, ma il Signore non dica nulla, per diversi motivi. Può essere che il Signore abbia scelto qualcun altro per dare la Sua parola a quella persona, oppure vuole che la persona Lo ricerchi personalmente per avere una risposta. Mi rendo conto che sembra strano, addirittura bizzarro a qualcuno. Come faccio a sapere che non si tratta di una percezione extra sensoriale o di qualche dono occulto camuffato? è una domanda legittima che tratterò nei capitoli 3 e 4.

La chiamata
all’intercessione profetica

Questo libro non vi darà una formula specifica per descrivere la chiamata profetica e il modo per ascoltare la Voce di Dio. I metodi di Dio sono unici. Tuttavia spero di darvi alcune indicazioni da seguire. Una cosa che ho imparato nel corso degli anni è che non tutte le chiamate profetiche sono uguali. Ogni singola persona è unica nei suoi doni e nelle sue capacità. Le vie di Dio, insieme alle Sue visite e alle circostanze stabilite dallo Spirito Santo, hanno mo-dellato ognuno di noi in maniera diversa.
Molti di questi momenti kairos (un termine greco che significa “tempo, stagione,” usato per indicare momenti strategici di visitazione) rivelano la presenza di doni diversi in un’unica persona. Con questo intendo che alcuni sono salmisti o profeti e profetesse cantori, veggenti e così via, (spiegherò più avanti questi termini). Le persone profetiche nella Bibbia sono tipi tanto diversi, quanto lo sono i modi attraverso cui Dio li chiamò e li assegnò al servizio. Approfondirò questo tema nel capitolo 9.
Un’esperienza che mi lasciò il segno per la vita e rivelò parte dell’insieme dei doni nei quali mi fa operare Dio, la feci una calda estate dei miei dodici anni. Proprio allo stesso modo in cui Dio parlò a Giuseppe in un sogno, Egli usò una serie di sogni, o di visioni notturne, come erano talvolta chiamati, per imprimere indelebilmente nella mia vita, la chiamata all’evangelizzazione insieme a quella profetica. Vivevamo a Phoenix, in Arizona, quando cominciai a fare un’incredibile serie di sogni. Erano tutti simili e drammatici. Sognavo l’inferno. Per una settimana circa, nel mezzo della notte, iniziai a “vedere” persone tormentate nel giudizio eterno. Sentire le loro grida angosciose era terrificante e avevo la sensazione della più totale disperazione, solitudine e abbattimento. Nessuna più possibilità di cambiare o ravvedersi! Guardavo la loro carne bruciare e avvizzire in un fuoco che non si spegneva mai.
Potete immaginarvi l’effetto di simili sogni. Notte dopo notte mi svegliavo, piangevo e camminavo avanti e indietro, gridando a Dio di usarmi per vincere i perduti per il Suo Regno. Cari lettori, l’inferno è un posto molto reale. Una sola esperienza del genere vi spinge a fare qualsiasi cosa per impedire alle persone di finirci per l’eternità. Comprendevo poco la chiamata profetica che stimola la preghiera per il risveglio, quella che scorre dal tuo spirito e dice: “Signore, dirigimi e guidami oggi da qualche persona che non Ti conosce. Signore dammi il raccolto per il Tuo regno.”
L’imminente risveglio mondiale sta inducendo sempre più persone a pregare in questo modo per vedere la salvezza dei propri vicini, delle proprie città e dei gruppi di persone non evangelizzati della terra. Molte persone sono chiamate all’intercessione profetica, anche se prima non erano mai state usate in questo modo.
La chiamata specifica all’intercessione profetica mi fu chiara all’età di vent’anni. (Racconterò di più nel prossimo capitolo). A quel tempo, non comprendevo pienamente quello che mi era capitato, ma il dono profetico fu notevolmente suscitato, ampliato ed effuso in grande misura, durante un tempo di profonda ricerca del Signore.
L’unico barlume del futuro compito che il Signore aveva per me, di viaggiare e profetizzare nelle nazioni, venne un giorno, quando mio marito Mike ed io eravamo sposi novelli e vivevamo in California. Il Signore non mi parlò perché ero super spirituale o perché frequentavo la chiesa. Ero seduta in macchina e aspettavo Mike che era andato a comprare il cibo messicano migliore del mondo. Nell’attesa, tirai fuori la mia piccola Bibbia rossa dalla borsetta e la aprii per leggere. Mi cadde lo sguardo sul Salmo 2:8: “Chiedimi, io ti darò in eredità le nazioni e in possesso le estremità della terra.”
Mi ricordo che pensai: “Bene, c’è scritto di chiedere Signore, allora lo farò, dammi le nazioni come mia eredità.” Qualcosa toccò il mio cuore e sgorgarono lacrime dai miei occhi. “Le nazioni Signore? Non mi manderai mai alle nazioni?” Sembrava una possibilità lontana quanto la luna.
Questo successe molti anni prima che comprendessi che quel che avevo sentito nel mio cuore quel giorno, era una piccola indicazione del ministero che il Signore mi avrebbe dato. Ogni volta che osavo chiedere che cosa il Signore intendesse quando mi aveva detto a nove anni “Voglio che tu faccia qualcosa per me”, ricevevo sempre le stesse sette lettere “Aspetta”. Nient’altro, solo a-s-p-e-t-t-a. Alla fine, col tempo, smisi di chiedere.
Avete mai notato come a volte Dio sembra impieghi un’eternità per rispondere? Pregate e pregate e i cieli sembrano di ferro. E’ solo che non vuole parlare con te di quel certo argomento. Naturalmente, mi ci vollero degli anni per capire che dovevo concentrarmi su quello che stavo facendo in quel particolare periodo. Al termine di quel passo specifico, Egli mi avrebbe mostrato quale fosse il passo successivo. So che Egli è sempre puntuale, mai in ritardo, ma di certo si perde un sacco di meravigliose opportunità per essere in anticipo!
Passarono altri dieci anni della mia vita. Avevo trent’anni, Mike ed io avevamo due bambini, Mary e Daniel, e vivevamo a El Paso, in Texas. Cominciai a studiare l’intercessione, quella che chiamerei la preghiera del tipo Abrahamo, quando una persona intercede per un’altra persona o per un gruppo di persone (come una città o una nazione). A quel punto, iniziai a svegliarmi regolarmente nel mezzo della notte per intercedere, come descrivo nel mio libro “Pos-sedere le porte del nemico.”(2)
Una sera, mentre Mike era fuori città per lavoro, andai con i bambini al nostro culto a metà settimana. Mentre entravo e mi sedevo verso il fondo della chiesa, notai la dolce presenza dello Spirito Santo. Dopo poco, la Sua potenza mi avvolse e chinai silenziosamente il capo. Mi stava succedendo qualcosa, ma non sapevo di che si trattasse. Dopo alcuni minuti, uno dei conduttori ci chiese di pregare per le persone presenti. Quando toccò a me, la preghiera si tramutò in profezia! La persona per cui pregai cominciò a piangere senza fermarsi. “Non sai che conferma è la tua preghiera per me!” esclamò. Conferma? Perché? Avevo solo fatto una semplice preghiera. Più tardi, dopo che ero andata a prendere i miei figli, le persone mi fermarono per farmi le loro richieste di preghiera, e quando pregammo insieme, accadde la stessa cosa. Adesso capisco che il Signore stava effondendo il dono di profezia su di me.
Il dono profetico era già stato con me per tutto il tempo, ma il tocco dello Spirito Santo su di me lo stimolò e lo sprigionò. Il Dottor Bill Hamon, un profeta rispettato negli Stati Uniti, definisce questo “l’attivazione del dono”. Anche dopo questo avvenimento, non avevo ancora nessuna idea che Dio mi avrebbe usata per profetizzare. Certamente non avrei mai pensato che sarei arrivata a viaggiare intorno al mondo per insegnare sulla profezia!

“Eccomi Signore,
manda qualcun altro!”

L’anno seguente, la nostra famiglia si trasferì a Weatherford, in Texas. Improvvisamente, Dio decise che era tempo di farmi sapere che cosa intendesse quando mi aveva detto “Voglio che tu faccia qualcosa per me”. Francamente il Suo piano fu un colpo grande per me. Pensavo di avere capito già tutto della chiamata della mia vita. A quel punto infatti, avevo studiato musica all’università e avevo terminato anche la specializzazione, avevo diretto cori di chiesa, suonato il pianoforte, condotto l’adorazione, insegnato studi biblici ed ero una mamma felice. Non era forse abbastanza? Trascorrevo due o tre ore al giorno in preghiera e mi sentivo appagata. Proprio nel mezzo della mia meravigliosa soddisfazione, il Signore interruppe la mia vita tranquilla.
Successe una notte tardi. Ero alzata a pregare mentre tutti dormivano. A quell’epoca girava voce che avessi un dono d’intercessione. Molte persone mi chiedevano di pregare per i loro bisogni, così rimanevo alzata fino a tardi per finire la mia intercessione. Quella notte cominciò come sempre, non vi so dire perché il Signore la scelse tra le altre. Era semplicemente il Suo momento e la Sua scelta.
All’improvviso, durante le mie preghiere, iniziai a sentire una forte presenza dello Spirito di Dio. Era così intensa che iniziai a piangere. Con le lacrime che mi scendevano sul viso chiesi: “Padre, che cosa vuoi?”
Non ero per nulla preparata a quello che mi disse la Voce di Dio. La Bibbia dice: “La mie pecore ascoltano la mia voce” (Gv. 10:27), e non si trattava di un errore, era la stessa Voce che avevo sentito nel mio cuore a nove anni, seduta sulla roccia a Prescott, in Arizona. “Cindy,” disse Lui “Voglio che prendi la tua croce e Mi segui. Ti sto chiamando a portare il vangelo alle nazioni del mondo.”
Se devo essere sincera, non posso dirvi che ne fui entusiasta. Sicuramente dovevo aver capito male. Quello che intendeva realmente era che Mike dovesse andare. Cercai di mercanteggiare. Sapete come si dice: “Eccomi Signore, manda qualcun altro.” Ecco, io offrii di mandare Mike al mio posto e sarei stata la sua migliore interceditrice. Niente da fare, avete mai notato come Dio sa essere insistente? Mi parlò di nuovo: “Cindy, non lo sto chiedendo a Mike, lo sto chiedendo a te. Sto chiamando te, come ho chiamato Geremia alle nazioni.” Come fare cadere il mondo in testa a qualcuno!
Lottai per quasi due anni camminando su e giù e piangendo notte dopo notte. Il passo di Matteo 10:37-39 continuava a risuonarmi nella testa.

“Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.”
Durante questi combattimenti, scoprii che una cosa è dire sì alla chiamata di Dio, tutt’altra cosa è abbracciarla. Alla fine, una notte cupa gridai ad alta voce: “Signore, perché io?” La risposta venne quando aprii al passo di Gioele 2:28,29. Ho già parlato dell’adempimento di Atti 2:17, ma non l’ho completato. La parte successiva recita così: “Dopo questo, avverrà che io spargerò il mio spirito su ogni persona: …. Anche sui servi e sulle serve, spargerò in quei giorni il mio spirito.” (Gioe. 2:28,29).
La tranquilla Voce di Dio disse dolcemente: “Cindy, se quella profezia si deve adempiere, ho bisogno di alcune serve ed Io ho scelto te.” In qualche modo il Signore ha la capacità di toglierci di dosso tutte le paure e i dubbi. Quella notte mi inchinai e dissi ciò che avevo detto da bambina a nove anni: “Eccomi Signore, manda me. Sarò la tua serva per le nazioni.”

La risposta alla chiamata

Condivisi questo episodio con Mike e pregammo parecchio insieme. Mike chiese al Signore delle Scritture, le studiò e mi benedisse. In breve tempo mi si spalancarono le porte per il ministero. Da allora, ho avuto il privilegio di viaggiare in molti paesi del mondo, per insegnare e profetizzare alle nazioni. Mike ed io abbiamo imparato molte potenti lezioni nel corso degli anni. Mike è la mia protezione e la mia copertura. Certe volte scherziamo sul fatto di scrivere un libro insieme sul nostro viaggio. In questo libro condividerò altri dettagli sui miei alti e bassi, i miei errori e le benedizioni dell’apprendere a profetizzare.
Apprestandomi a scrivere questo capitolo, mi domandavo in che modo altre persone furono guidate, o chiamate, al ministero profetico. Hanno tutti avuto degli esordi da bambini? Mentre intervistavo diverse voci profetiche, scoprii che le loro storie erano tanto diverse, quanto quelle dei profeti nella Bibbia.

La Conversione di Bill Hamon
Una delle voci profetiche di prima linea, oggi, è quella del Dottor Bill Hamon. Mentre lo intervistavo, notai un riso soffocato nella sua voce, quando gli chiesi se avesse profetizzato in tenera età. Succes-sivamente, quando lessi la prefazione del suo primo libro, capii il perché. Il termine migliore per descriverlo durante le sue prime esperienze religiose è “pagano americano”. Seguì un cambiamento radicale quando incontrò il Signore, all’età di sedici anni. Bill cercava onestamente Dio riguardo al suo destino di cristiano. In uno dei suoi primi scritti, espresse in questo modo la sua ricerca:

Quando prego, sento che il Signore Gesù mi ha chiamato al ministero, tuttavia, non ne sono certo. Voglio sapere in modo sicuro se Egli mi ha chiamato o no.
C’è qualcosa dentro che mi fa desiderare di entrare nel ministero e lavorare per Dio, poi arriva l’incertezza riguardo al fatto che sia o non sia la Sua volontà. Ma se mi rivelasse che è la Sua volontà, come potrei mai diventare un ministro? Non saprei come fare ad entrare nel ministero.

E’ alquanto interessante che questo giovane, de-stinato ad essere un pioniere della profezia personale, ebbe la sua prima conferma della chiamata al ministero tramite una parola profetica. Stava frequentando la scuola biblica a Portland, in Oregon. Aveva digiunato per nove giorni per cercare la guida del Signore, quando ricevette una “parola” (profezia) da un presbiterio profetico (scriverò su tale ministero più avanti) di cinque docenti che pronunciarono questo messaggio su di lui:

Sì, figlio mio, così come lo Spirito del Signore bruciava nel cuore e addirittura nelle ossa del Mio servo Geremia, allo stesso modo il fuoco divampa e brucia dentro al tuo cuore.
Non temere, figlio Mio, la mano del Signore si è posata su te e il mantello del Suo potere è sceso su te. Sì, la tua bocca sarà veloce a pronunciare le parole del Signore. Anche mentre parlerai verrà fuori l’espressione profetica.

Sono trascorsi ora più di quarant’anni da quando Bill cominciò a profetizzare. In questi quattro decenni ha imposto le mani e profetizzato personalmente su diverse migliaia di persone, da neonati a responsabili di chiesa a livello internazionale, da coltivatori a politici e professionisti di ogni genere.
Nel pensare alla chiamata profetica, è interessante notare il ruolo dell’istruzione divina per le persone che un giorno profetizzeranno su larga scala. Il dono di Bill Hamon si manifestò solo dopo la sua conversione. Un’altra voce profetica che ho intervistato, aveva esperienze simili alle mie. Anche lei aveva delle occasionali “preconoscenze” di eventi (riceveva una conoscenza profetica di eventi che non erano ancora avvenuti).

Elizabeth Alves sente la Voce di Dio
Elizabeth Alves (Beth per gli amici) crebbe in una casa dove si parlava apertamente di Dio. Il suo primo ricordo risale a quando aveva tre anni ed uno zio si era ucciso. Naturalmente la sua famiglia era angosciata per la situazione. Uno dei parenti era tormentato dal pensiero che suo zio fosse andato all’inferno, perché si era tolto la vita. (Non sto qui cercando di redigere un trattato teologico sulla questione, ma è interessante notare che quanto accadde, portò pace alla famiglia di Beth.) Beth ricorda distintamente che andò a sedersi sotto un albero e si mise a parlare con Dio. “Dio”, chiese, “mio zio è andato in paradiso o all’inferno?” Quelle parole “paradiso o inferno”, continuavano ad echeggiare nella sua mente.
In modo chiaro, come se qualcuno fosse in piedi al suo fianco e le stesse parlando, udì queste parole: “Io guardo al cuore. Fidati di me.” La sua giovane anima fu ricolma di pace e fu convinta che lo zio era in paradiso. Si precipitò in casa per dirlo alla famiglia e, non appena raccontò quello che era successo, furono anch’essi investiti da una straordinaria pace.
Beth ed io stavamo discorrendo sui vari aspetti di questo argomento, come il modo in cui giunge la chiamata di Dio e i fatti relativi, avvenuti nelle nostre famiglie, quando lei esclamò: “Sai Cindy, mio padre era profetico. Molto tempo prima dell’invenzione dell’aeroplano, egli disse a mia madre: ‘Mamma, un giorno le persone viaggeranno in un uccello argentato.’”
Io le chiesi: “Beth, hai fatto qualche esperienza so-prannaturale quando Dio toccò la tua vita in modo speciale e ti chiamò al ministero?”
Ci pensò su per un minuto e disse: “Sì, io sono cresciuta nella chiesa luterana e all’età di dodici anni feci la cresima. Durante le prove della cerimonia, il ministro stava facendo una dimostrazione di come avrebbe imposto le mani su di noi durante il culto. Mi fece andare avanti e mi impose le mani per mostrare come avrebbe pregato durante la celebrazione delle cresime. Pronunciò i sette spiriti di Dio su di me (ri-portati in Isaia 11:2 – lo spirito di saggezza, lo spirito di forza, e così via) ed io fui ‘rapita dallo Spirito.’” (Con questo intendeva che la presenza di Dio scese su lei in modo così totale che perse completamente il senso del tempo.) Il ministro, saggiamente, la lasciò stare per lungo tempo e quando tornò in sé, le prove erano finite.
Non so se l’età di dodici anni abbia in sé qualcosa di significativo, ma è interessante notare che Gesù aveva dodici anni quando affermò pubblicamente nel tempio: “… Devo occuparmi delle cose del Padre mio” (Lc. 2:49 ND). Era anche l’età in cui io ebbi quella serie di sogni sull’inferno. Forse a dodici anni i bambini sono particolarmente sensibili allo Spirito Santo, e quando hanno quest’età dovremmo osservarli e pregare per loro con particolare attenzione.

La chiamata di John Maxwell
Diversi anni fa, un pastore devoto, di nome Re-verendo Maxwell, usava chiamare vicino a sé i suoi figli per pregare su di loro. Lo faceva silenziosamente e nessuno di loro sapeva che lui stesse pregando per ognuno di loro in quel modo. Un giorno, Nonno Maxwell, come lo chiamavano loro, pregò per suo nipote John, di dodici anni. La preghiera fu in realtà una profezia, perché lo Spirito Santo parlò attraverso questo patriarca della famiglia quello specifico giorno. Quel giovane sulla soglia della maturità, avrebbe predicato il vangelo. Queste parole furono una conferma per il ragazzo, che già sapeva in cuor suo che era vero.
Il Signore, tuttavia, non aveva finito di confermare la chiamata al giovane John. Egli aveva un insegnante della scuola domenicale, di nome Glenn Leatherwood, che aveva preso seriamente la sua chiamata di ammaestrare i ragazzi per diventare uomini di Dio. Ogni sabato sera, intercedeva per tutti i nomi del suo registro di classe. Dopo la lezione, una domenica mattina, chiese a quattro dei ragazzi se volevano restare, perché desiderava pregare per loro. Il fratello Leatherwood disse ad ogni ragazzo che, mentre pregava, ebbe la convinzione che quel ragazzo avrebbe predicato il vangelo.
Il giovane John Maxwell in effetti diventò un predicatore del vangelo. è stato pastore della Chiesa Weslyana Skyline a Lemon Grove, in California, vicino a San Diego, per molti anni. è un comunicatore rinomato e un mentore per parecchie migliaia di giovani leader in tutto il mondo, grazie ai suoi insegnamenti sulla leadership.
Parlando del passato al telefono, il pastore Maxwell disse di avere sempre considerato la preghiera del fratello Leatherwood, la sua ordinazione al ministero. Proseguì anche dicendo: “Sai, mio nonno non si limitò a profetizzare su me, chiamò anche mio fratello e gli disse che Dio lo avrebbe fatto diventare un uomo d’affari cristiano, lo avrebbe reso molto ricco e lui avrebbe dovuto usare quello che Dio gli avrebbe dato, per sfamare i poveri, il che è esattamente quello che fa.”

La chiamata di Dick Mills
I libri profetici nel Vecchio Testamento prendono il nome di profeti maggiori e minori. Una tesi al riguardo è che i profeti erano spesso chiamati maggiori, per la lunghezza e la portata della loro opera. Possiamo osservare la stessa cosa anche oggi: ci sono molte voci profetiche nel Corpo di Cristo e sono tutte cruciali, ovunque Dio le chiami. Alcune di loro, tuttavia, avranno una portata internazionale e toccheranno una maggiore area del Corpo di Cristo, pertanto, forse, potremmo dire che sono le voci profetiche “maggiori” di oggi.
Uno dei profeti che io considero maggiori è Dick Mills. Dick possiede uno dei doni profetici più straordinari che io abbia mai osservato. Profetizza quasi esclusivamente dando dei passi delle Scritture. Nel corso degli anni ha acquistato familiarità con 7.700 versetti biblici di diverse traduzioni e, mentre profetizza, dà una referenza biblica più o meno in modo simile: “E la Bibbia Living Bible si esprime così … e la New International Version dice così.” Inizia quasi sempre le profezie con: “Sorella (o fratello), il Signore ha una buona parola per te.”
Quando lo interrogai egli dichiarò: “Non profetizzavo da bambino o prima di essere nato di nuovo.”
Una delle cose che mi domandavo era come e quando Dick avesse iniziato a profetizzare. Frequen-tava il Life Bible College di Los Angeles, la scuola biblica della denominazione Foursquare, fondata da Aimee Semple McPherson. Nel 1946, mentre era a scuola, Dick si rese conto di avere il dono di profezia. Fece la sua prima esperienza durante un culto di chiesa, dopodiché il Signore continuò a muoversi in quella stessa maniera per Dick.
L’esclusivo stile di Dick, di profetizzare tramite diverse traduzioni delle Scritture, si manifestò mentre digiunava nel 1953. Durante quel periodo, il Signore mise nel suo cuore di dare delle promesse preziose alle persone. All’inizio, il suo ministero, con questo sistema, cominciò lentamente e raramente. Con la sua fedeltà, comunque, il suo ministero crebbe e alla fine raggiunse proporzioni nazionali e internazionali.
è un uomo umile. Mi scrisse quanto segue in una lettera riguardo al modo in cui il Signore lo usa:

Le profezie che do alle persone, nascono sempre da un passo delle Scritture che il Signore mi porta alla mente. Vivo nell’ambito di 1Corinzi 14:3 – edificazione, esortazione e consolazione. Sono colpito e sopraffatto dai ministeri profetici operanti nel Corpo di Cristo che sono dettagliati e precisi, e li tengo in grande considerazione. Mi sento umiliato e grato che il Signore mi usi a questo modesto livello. In un certo senso è strabiliante il solo poter dare, a una persona, una parola dal Signore.

Se doveste ricevere una profezia da Dick Mills in un culto, egli probabilmente incomincerebbe in questo modo: prima chiederebbe il vostro nome; poi una delle sue frequenti frasi edificanti sarebbe: “Il Signore ha una buona parola per te”; e poi, tutti d’un fiato, snocciolerebbe quattro o cinque versetti di varie traduzioni. Di solito vengono anche scritti su un blocchetto col suo nome in fondo, con una frase più o meno così: “Una parola dal Signore da Dick Mills.”

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