La porta del diavolo - L'ubbidienza a Dio può proteggerci
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Stai pregando, ma non riesci a ottenere? Lotti ripetutamente la stessa battaglia? I cieli sembrano di rame? Se ti senti vulnerabile agli attacchi del nemico, forse stai lasciando una porta aperta al diavolo: "il mio popolo sarà deportato, a causa della sua ignoranza" (Isaia 5:13). Un libro che ti aiuta a capire come evitare l’inganno e ti spiega come l’ubbidienza a Dio è la chiave della divina protezione
ISBN: 88-8077-226-0
Producer: Editrice Uomini Nuovi
Product Code: 88-8077-226-0
Language: Italian

Sample chapter

Capitolo 1

LA PORTA DEL DIAVOLO

Immaginatevi che siete in un quartiere inondato da violenza e crimini. Non passa giorno senza qualche raggelante notizia di delitti, stupri o rapimenti. La vostra casa è assediata da un pericoloso attaccante che si nasconde da qualche parte, nel buio, in attesa del momento in cui potrà scivolare dentro e cogliervi di sorpresa. Egli brama di prendere voi e i vostri cari in ostaggio, di saccheggiare e distruggere ciò che possedete e di ferire coloro che amate. Forse vorrà anche uccidere. Voi non potete cambiare le sue intenzioni con suppliche, preghiere o gridando. Egli è un nemico giurato ed è determinato a distruggervi.
Alla luce di tutto questo, dimentichereste di sprangare la porta della vostra casa? No di certo!
Ma andiamo oltre. Vi sognereste mai di andare a dormire la notte con la porta della vostra casa non solo non sprangata, ma spalancata? Assolutamente no! L’assurdità di questa domanda è quasi offensiva, tuttavia un numero infinito di persone fa proprio così. Ma non è la porta di casa che lasciano aperta, bensì la porta della loro anima.
Ho potuto costatarlo di persona. Ho riconosciuto queste persone mentre sedevano nelle chiese dove io ho predicato. L’ubicazione delle chiese non ha importanza. Ho visto questi credenti ignari e impreparati, provenire da tutti i settori della vita, indipendentemente dal reddito o dalla cultura acquisita. Persone, sia straniere che dell’interno, sia colte che ignoranti. Ma tutte con una cosa in comune: vittime di un furbo e abile avversario che li ha posti sotto il dominio della sua maledizione. In che modo? Hanno lasciato aperta la porta del diavolo!
Questo libro non tratta di streghe e incantesimi. E neppure delle pratiche occulte legate all’astrologia, alla lettura della mano o alle sedute spiritiche. Tutte queste cose sono manifesti e aperti inviti ad entrare nel regno dei demoni. La maggior parte dei credenti non si addentrerebbe mai a viso aperto. No, io parlo di qualche cosa di molto più subdolo che opera nel regno delle sviste e dell’ignoranza. In questa zona nebbiosa, anche i credenti possono essere presi al laccio.
Non si tratta di un nuovo fenomeno o di qualcosa di unico, particolarmente legato alla nostra generazione. è qualcosa di antico quanto il demonio stesso. Si tratta dell’iniquità che ha provocato la caduta della Stella del Mattino, lucifero, e la cacciata dal paradiso di un terzo degli angeli. La ribellione, che è disubbidienza all’autorità di Dio.
A questo punto potreste aver tirato un sospiro di sollievo, “Wow! Ciò non mi riguarda. Io non sono ribelle o disubbidiente”.
Non siate precipitosi! Potreste sorprendervi. Satana non è uno sciocco. Lui e le sue coorti sono molto astuti e abili. La maggior parte dei credenti non si tuffa volontariamente nella disubbidienza e tuttavia cade proprio in essa mediante l’inganno.
Sono sicuro che desiderate conoscere qual è questo inganno e che volete proteggere e salvaguardare la vostra casa, la vostra vita e la vostra famiglia. Questo libro è stato scritto come avvertimento per proteggervi. Contiene delle verità che pongono in luce l’inganno e possono salvare la vostra vita.

I giorni dell’inganno

Satana è il signore dell’inganno. Gesù disse che egli non solo è bugiardo, ma che è il padre della menzogna (Giovanni 8:44). Gesù ci ha anche avvisato che i suoi inganni e le sue menzogne sarebbero diventate sempre più forti negli ultimi tempi tanto che, se fosse possibile, anche gli eletti avrebbero potuto cadere preda di essi (Matteo 24:24). Ora noi viviamo proprio in quei giorni. Esaminiamo l’appassionata implorazione che Paolo rivolge alla chiesa di Corinto:

“Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo. Ma temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo” (2 Corinzi 11:2-3)
Paolo paragona la vulnerabilità del credente all’inganno, l’inganno di Eva. Eva venne indotta con astuzia alla disubbidienza (Genesi 3:13). Ma con Adamo la vicenda fu diversa. “Adamo non fu sedotto” (1 Timoteo 2:14) In relazione al tipo di trasgressione commessa da Adamo, la Scrittura dice: “Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori” (Romani 5:19). Eva venne indotta con astuzia a disubbidire, ma Adamo sapeva molto bene che cosa stava facendo.
Nella chiesa, ho visto alcune persone trasgredire i comandamenti di Dio con i loro occhi ben aperti, completamente consapevoli di ciò che stavano facendo. Non sono ingannati, ma stanno commettendo un suicidio spirituale. Queste persone sono difficili da raggiungere.
La maggior parte dei disubbidienti, come Eva, sono ingannati grazie all’ignoranza. Il mio grido è per questi oppressi. Tramite la conoscenza della verità, il nemico può essere chiuso fuori.

Distorcendo la Parola di Dio

Ora vediamo come satana ha potuto ingannare Eva. Ma Eva non sembrava una persona che avrebbe potuto essere influenzata dal raggiro. Viveva in un ambiente totalmente perfetto. Non aveva mai subito maltrattamenti da qualcuno in autorità. Non c’erano state brutte esperienze con un padre, un dirigente o un sacerdote. Essa viveva in un fiorente giardino, libera dall’influenza o dall’oppressione dei demoni. Aveva conosciuto solo la magnanimità e la provvidenza di Dio mentre camminava e viveva alla sua presenza. Perciò in che modo il serpente è stato in grado di ingannarla?
Dio aveva ordinato: “Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai” (Genesi 2:16-17).
La benignità di Dio aveva provveduto: “Mangia pure liberamente”, mentre la sua autorità aveva posto una restrizione, “ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare”. Dio aveva enfatizzato la loro libertà di mangiare di ogni albero del giardino ad eccezione di uno.
Amare e donare è proprio dell’essenza di Dio. Egli desiderava avere nel suo giardino dei compagni che lo amassero e gli ubbidissero. Non voleva dei robot privi di libertà di scelta. Bramava dei figli fatti a sua immagine e somiglianza con una libera volontà. Quando proibì loro l’accesso all’albero diede una possibilità di scelta che li proteggesse dalla morte. Ciò coinvolgeva la loro volontà: avrebbero avuto fiducia e ubbidito? Senza un ordine non c’è possibilità di scelta.
Ora esaminiamo insieme le parole del serpente. “Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?” (Genesi 3:1)
Il serpente aveva ignorato la generosità di Dio ed aveva enfatizzato l’eccezione, perciò sottintendeva che ad Eva qualcosa era stato nascosto. Con una sola domanda egli distorse il comandamento protettivo di Dio facendolo sembrare un’ingiusta negazione di un bene. Potete sentire lo scherno nella sua voce mentre eccepisce: “Così Dio vi ha detto che non potete mangiare da tutti gli alberi del giardino?” In questo modo egli fa apparire Dio come qualcuno che prende anziché l’elargitore di bene che egli è.
Satana guidò Eva lungo un percorso di ragionamenti dove, alla fine, lei avrebbe messo in dubbio la benignità e l’integrità di Dio. Una volta compiuto questo, bastava solo un piccolo passo per portarla a ribellarsi all’autorità di Dio.

Un attacco all’autorità di Dio

Satana è scaltro; egli cercava di ottenere la vera base dell’autorità di Dio. Facendo sembrare ingiusto il Signore, il serpente poteva attaccare il controllo di Dio nella mente di Eva. “Giustizia ed equità son le basi del suo trono” (Salmo 97:2).
Anche se la donna aveva corretto il serpente, in lei ormai era stato seminato il seme del dubbio sulla benignità di Dio. “La donna rispose al serpente: Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete” (Genesi 3:2-3).
Anche mentre stava rispondendo, è assai probabile che Eva si interrogasse sulla benevolenza di Dio. Non sono sicura del perché non possiamo mangiare il frutto di quell’albero. In che modo può nuocerci? Che cosa c’è in esso di tanto cattivo per noi? Con questi dubbi appena nati, essa era pronta a mettere in discussione l’autorità di Dio.
Il serpente colse al volo quest’opportunità per attaccare l’autorità di Dio, la sua sincerità ed integrità e per contraddirlo baldanzosamente. “No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male” (Genesi 3:4-5).
Il padre della menzogna mina così il fondamento della lealtà di Eva nei confronti di Dio e le assicura che non morrà. Quindi velocemente aggiunge alla sua contraddizione questo ragionamento: “Anziché morire, voi diverrete più simili a Dio. Sarete saggi ed in grado di scegliere da soli fra il bene e il male. Quindi non dovrete più essere soggetti a lui ed ai suoi ingiusti ordini”.

Ragionamenti che mettono in discussione la sottomissione

Eva era scioccata! Ora si chiedeva: è per questo che Dio mi tiene lontana da quel frutto? Guardò di nuovo l’albero, ma questa volta in una luce diversa. Fissò con insistenza ciò che le era stato nascosto. Trovò che il frutto era buono e bello a vedersi, non era cattivo e pericoloso. Ragionò fra sé: Di certo è desiderabile e ci renderà sapienti. Perché devo negare a me stessa un frutto che è tanto buono per noi?
Questo ragionamento la rese cieca nei confronti di tutto il resto che la circondava. Dimenticò la grande benevolenza di Dio e si concentrò sull’albero che bramava. Pensò: Dio ce lo ha proibito. Avrebbe dovuto essere nostro da sempre. Perché ha fatto questo? Che cos’altro ci ha nascosto?
Avendo messo in discussione i caratteri fondamentali di Dio, la sua integrità e benevolenza, non c‘era più motivo di sottomettersi alla sua autorità. Egoismo o ribellione furono il passo successivo. Eva colse il frutto, ne mangiò e ne diede da mangiare a suo marito.
Immediatamente i loro occhi si aprirono. Erano nudi. La loro disubbidienza aveva provocato la morte spirituale. Distorcendo la Parola di Dio e sottomettendosi a satana essi aprirono la porta al diavolo ed egli divenne il loro nuovo padrone. Così essi gli permisero non solo di entrare nelle loro vite, ma anche di accedere al mondo. Paolo spiega tutto ciò in questo modo: “Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini” (Romani 5:12).
Questo atto di disubbidienza ha generato distruzione, peccato e malattia, un elenco che si è moltiplicato e che aumenta sempre più con il passare delle generazioni. La loro ribellione spalancò la porta al dominio di satana e alla distruzione. Egli approfittò pienamente di questa opportunità per essere come Dio, ma non soggetto a lui. Egli mise sé stesso sul trono rendendo schiava la creazione di Dio.

Oggi non è diverso

Oggi, il modo di operare di satana è ben poco diverso. Egli continua a desiderare di pervertire il carattere di Dio per far sì che noi ci ribelliamo alla sua autorità.

“Non vi ingannate, fratelli miei carissimi; ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento” (Giacomo 1:16-17).

Nel vostro cuore dev’essere ben radicato il fatto che non vi è nulla di buono al di fuori del regno del volere di Dio. Giacomo dimostra che potete essere ingannati se credete che vi sia del bene al di fuori della provvidenza di Dio. Considerate attentamente la nostra discussione. Non importa quanto una cosa possa apparire buona, di gusto o sentita, non importa quanto ricchi, saggi, o pieni di successo vi farà, se non viene da Dio alla fine vi porterà a un grande dolore e si concluderà con la morte. Qualsiasi dono buono e perfetto viene da Dio. Non vi è altra fonte. Abbracciate questa verità e fissatela nel vostro cuore. Non lasciatevi ingannare dalla bellezza! Se Eva avesse seguito questo monito non si sarebbe mai lasciata convincere. Ma, al contrario, ha guardato al di là del regno della provvidenza di Dio per assecondare i propri desideri.
Quante persone oggi sposano la persona sbagliata per motivi sbagliati? Dio può averli avvertiti per mezzo dei genitori o i pastori o può aver mostrato loro, parlando ai loro cuori, che stavano facendo la scelta sbagliata. Ma i loro ragionamenti ben presto hanno soverchiato tutte queste voci perché la persona che essi desideravano appariva un ottimo compagno, piacevole a vedersi e avveduto nell’aiutare a prendere decisioni. In definitiva essi hanno scelto il loro volere anziché quello di Dio. Più tardi soffriranno molto per la loro idea sbagliata.
Molte persone disubbidiscono al volere di Dio perché sono allettate dal buono e dal piacevole. Forse questo è un mezzo per avere prosperità e successo al di fuori del consiglio che viene dalla Parola di Dio. Essi perseguono i loro propri desideri e trovano piacere, felicità o eccitazione per una breve stagione. Trovano del buono in ciò che Dio ha detto di non fare. Pensano che Dio cerchi di nascondere loro tutte le cose attraenti o divertenti! Pensano che egli non comprenda le loro necessità e che ignori l’importanza dei loro desideri. Credono che Dio non mantenga le promesse perché non ha risposto alle loro preghiere quando si aspettavano che lo facesse. Discutendo si chiedono: “Perché aspettare la risposta di Dio? Prendiamoci ora ciò che c’è di buono e piacevole!”

Due situazioni simili, due risposte diverse

Prendiamo in considerazione Gesù. Egli rimase nel deserto per quaranta giorni e quaranta notti. Era privo di acqua, cibo e di qualsiasi comfort. Gli venne fame perché il suo corpo era prossimo all’inedia. Se non avesse ricevuto in fretta cibo e bevanda, sarebbe morto. Ma che cosa giunse prima: la provvidenza o la tentazione?
A questo punto satana venne a tentarlo: “Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani” (Matteo 4:3).
Esattamente come aveva fatto con Eva, satana mise in discussione ciò che Dio aveva detto quaranta giorni prima, sulle rive del Giordano, quando aveva apertamente dichiarato che Gesù era suo Figlio.
Satana tentò di distorcere il carattere di Dio: “Perché ti ha lasciato qui a languire di fame? Perché non provvede a te? Forse è ora che tu cominci a provvedere da solo a te stesso. Se non ricevi nutrimento in fretta morirai o finirà che riporterai dei gravi danni fisici permanenti. Usa la tua autorità per servire te stesso. Trasforma queste pietre in pani”.
I figli d’Israele affrontarono questo stesso dilemma dopo che ebbero lasciato l’Egitto seguendo Dio in mezzo al deserto. Essi andarono in cerca di cibo. Dopo soli tre giorni, pensarono che Dio li avesse abbandonati alla morte. Così cominciarono a lamentarsi. Si convinsero che sarebbe stato meglio per loro morire come schiavi sotto l’oppressione degli Egiziani. Almeno là avevano del cibo (Esodo 16). Essi pensarono che Dio li avesse ingannati conducendoli nel deserto a morire di fame. Ai loro occhi Dio stava resistendo loro. Quanto si stavano sbagliando!
Le loro lamentele verbali erano la palese manifestazione dei loro cuori iniqui. Stavano desiderando di sottomettersi di nuovo al faraone piuttosto che all’autorità di Dio. Essi avrebbero ubbidito a chiunque avesse fatto di meglio per loro. Dubitarono di Dio. Non volevano seguire la guida di Dio perché ciò richiedeva l’avere fede in lui. Furono facilmente indotti a non sottomettersi alla sua autorità. Più tardi, quest’atteggiamento sarebbe costato loro la terra promessa. Infatti li portò alla ribellione.
Al contrario degli Israeliti, Gesù negò sé stesso ed attese la provvidenza di Dio. Egli non avrebbe permesso al nemico di pervertire il carattere di Dio nella sua mente. Sapeva che suo Padre avrebbe provveduto ai suoi bisogni. Sarebbe rimasto sottomesso all’autorità di Dio e non importava quanto ciò fosse spiacevole in quel momento. Egli resistette alla tentazione di satana che lo spingeva a prendere in mano la situazione: “Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli si avvicinarono a lui e lo servivano” (Matteo 4:11). Perché?

“Nei giorni della sua carne, con alte grida e con lacrime egli offrì preghiere e suppliche a colui che poteva salvarlo dalla morte ed è stato esaudito per la sua pietà. Benché fosse Figlio, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì” (Ebrei 5:7-8).

Dio lo ascoltò a causa del suo santo timore. Egli non dubitò della benignità di Dio. Di fronte alla grande tentazione ed all’intensa sofferenza, superiore a qualsiasi altra che mai sia stata sopportata, scelse di ubbidire anche se ciò significava soffrire. Questo genere di ubbidienza e di sottomissione bloccò tutte le strade d’accesso al nemico della sua vita. Satana non ebbe alcun accesso. La porta del diavolo rimase sprangata. Gesù visse in perfetta ubbidienza a suo Padre; di conseguenza alla vigilia della sua morte egli poté testimoniare:

“Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me; ma così avviene affinché il mondo conosca che amo il Padre e opero come il Padre mi ha ordinato” (Giovanni 14:30-31).

Gesù parlò di ubbidienza quando dichiarò che il principe di questo mondo, satana, non poteva nulla contro di lui. Attraverso la perfetta ubbidienza a suo Padre, per satana la porta era rimasta accuratamente sprangata. Gesù fu trovato senza peccato!
Due importanti principi universali

Abbiamo così stabilito due principi universali molto importanti:

1. L’ubbidienza mantiene chiusa la porta del diavolo, impedendogli libero accesso.
2. La disubbidienza spalanca completamente la porta dandogli libero accesso.

è facile trovarsi d’accordo con questi principi, ma è abbastanza difficile metterli in pratica, specialmente nella cultura odierna dove abbonda l’illegalità.
Il messaggio di questo libro è di estrema importanza per ogni credente. Contiene il consiglio di Dio su come evitare l’inganno. Dimostra cosa accade una volta che questa porta viene lasciata aperta ed offre la capacità di intuire e sapere se il nemico ha guadagnato l’accesso. Vi dice come sprangare la porta e mantenerla ben chiusa! Vedremo inoltre i grandi benefici del vivere in ubbidienza, che è poi il piano di Dio per aiutarci a camminare con grande fede nel regno della sua autorità.

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John Bevere
John Bevere

John Bevere (2 giugno 1959) è un oratore internazionale e autore di bestseller noto per il suo approccio audace ed inflessibile alla Parola di Dio. È sposato con Lisa da oltre trent'anni e insieme sono i fondatori di Messenger International, un ministero impegnato nella formazione di seguaci di Gesù.

Oltre dieci milioni di risorse tra cui libri, DVD, e cd-audio, sono state donate alle chiese locali grazie alla passione per Gesù di John e sua moglie. Lui e Lisa vivono in Colorado (USA) e hanno quattro figli e cinque nipoti.