La depressione - "male oscuro" che ha afflitto l'uomo sin dai suoi albori - è ancora percepita come una forma di malessere difficilmente quantificabile, dai contorni sfumati, che ha poco in comune con altre malattie, più facili da individuare. La depressione è un malessere dell'anima? Un male morale dovuto a scelte sbagliate chegenerano laceranti sensi di colpa? O è invece una vera e propria malattia causata da un cattivo funzionamento del cervello, quindi da affrontare e curare con sostanze chimiche? E ancora, ci sono persone geneticamente più predisposte di altre a soffrirne? Chi può dare risposte, il medico o il filosofo? Lo scienziato o la guida spirituale? Chi ha fede può essere depresso? Partendo da un confronto tra fede e terapia, questo libro risponde ai vari interrogativi, esaminando l'argomento da più angolazioni e dando particolare rilievo alla dimensione della fede, essendo la Bibbia anche un "libro dell'anima", al fine di prospettare alcune linee d'intervento terapeutico. L'esperienza è stata incoraggiante e questo libro è un modo per farne partecipi gli altri. Questo libro presenta una novità, almeno nell'ambito italiano, perchè comprende una parola importante: la fede in Dio.