L'età delle opportunità
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Paul Tripp svela le questioni del cuore che riguardano i genitori e i loro figli durante gli anni, spesso caotici, dell'adolescenza. Con intuito, saggezza, umiltà e compassione, mostra ai genitori come cogliere le innumerevoli opportunità per approfondire la comunicazione, imparare, crescere insieme ai nostri adolescenti e portarli infine al Signore come uomini maturi in Cristo.
ISBN: 9788888428161
Producer: Passaggio
Product Code: 9788888428161
Weight: 0,340kg
Binding: Brossura
Language: Italian

Book contents

Prefazione; RIMUOVERE LE MACERIE - L'età delle opportunità o una fase di sopravvivenza? Di chi sono gli idoli che ostacolano il cammino? Che cos'è la famiglia? una definizione; Che cos'è la famiglia? una descrizione delle funzioni; Genitori, vi presento il vostro adolescente; DEFINIRE GLI OBIETTIVI BIBLICI - Gli obiettivi: la gloria e la grazia; Là fuori è in corso una guerra; Convinzioni e saggezza; La vita nel mondo reale; Un cuore per Dio; Lasciare casa; STRATEGIE PRATICHE PER ESSERE GENITORI DI ADOLESCENTI - Tre strategie per genitori di figli adolescenti; Piccoli passi verso un grande cambiamento.

Sample chapter

Un’età di opportunità o una stagione di sopravvivenza?

Appare ovunque intorno a noi: negli sceneggiati televisivi, nelle riviste sui ripiani dei supermercati, sugli scaffali delle librerie locali, nei talk show in televisione ed alla radio e persino in un certo numero di libri cristiani sulla famiglia. I genitori hanno paura dei loro figli adolescenti. Anche mentre assaporano i primi anni di vita di un figlio, si guardano le spalle con terrore, aspettandosi il peggio, sapendo che tra pochi brevi anni quel bimbo si trasformerà all’improvviso in un mostro. Hanno ascoltato a sufficienza storie di genitori che hanno attraversato la buia valle degli anni dell’adolescenza, tanto da sapere quali pericoli ci saranno. Dicono loro di aspettarsi il peggio e che saranno grati se riusciranno ad uscire da quella valle sani di mente, con i loro adolescenti vivi e la loro famiglia intatta.

Di recente, in una conferenza sul matrimonio, mi sono imbattuto in questo modo di vedere gli anni dell’adolescenza. Era stato, in ogni senso, un gran fine settimana. L’insegnamento era stato avvincente, convincente e incoraggiante. Il cibo e la sistemazione alberghiera erano stati eccellenti, e la conferenza si era tenuta in una bella località sul mare. Quasi alla fine del weekend, stavo guardando il sole che si rifletteva sulle acque della baia, quando notai lì accanto una coppia seduta. I due sembravano molto infelici.

Incuriosito, domandai loro se avevano gradito quel fine settimana. Tutto era stato stupendo, risposero. Commentai che non sembravano molto felici. La donna rispose: “Abbiamo due adolescenti ed abbiamo paura di tornare a casa. Vorremmo che questo weekend durasse per sempre!”. “Dovrebbe aspettarsi che i suoi adolescenti siano ribelli; lo siamo stati tutti” aggiunse il marito. “Bisogna soltanto uscirne”. “Inoltre”, si lamentò lei, “non si può discutere con gli ormoni!”.

Me n’andai con la forte impressione che c’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel modo in cui pensiamo a questo periodo della vita di un figlio. C’è qualcosa di sbagliato nell’epidemia culturale di paura e cinismo riguardo ai nostri adolescenti, quando l’obiettivo più alto di un genitore è la sola sopravvivenza. Dobbiamo guardare le cose in maniera diversa: la concezione che abbiamo riguardo a questo periodo della vita di un figlio è biblica? Conduce i genitori a seguire delle strategie bibliche e alla speranza biblica?

Dobbiamo individuare cosa c’è di sbagliato nel cinismo riguardo agli adolescenti, un cinismo endemico nella nostra cultura.

Una visione biologica degli adolescenti

Spesso parliamo dei nostri adolescenti come se non fossero altro che un ammasso di ormoni tempestosi e ribelli, racchiusi in un corpo che cresce. Consideriamo come nostro obiettivo il riuscire a contenere questi ormoni, per sopravvivere fino a quando l’adolescente raggiungerà i vent’anni. Di recente, una madre mi esprimeva la sua gioia perché suo figlio era giunto a vent’anni, come se avesse varcato un magico confine che separi il pericolo dalla sicurezza. “Ce l’abbiamo fatta!” mi diceva.

Questa mentalità di sopravvivenza mostra quanto sia misero questo modo di vedere gli adolescenti. Molti genitori mi parlano dei loro adolescenti senza speranza; li vedono come vittime di ormoni che li spingono a fare pazzie. Non lo ammetterebbero mai, ma la il pensiero teologico che si nasconde dietro questa visione è che le verità delle Scritture, la potenza del Vangelo, il messaggio biblico, la relazione con Dio, non hanno riscontro negli anni dell’adolescenza. Sì, noi crediamo che la Parola di Dio è potente ed efficace, tranne però che per quei poveretti che cercano di applicarla ad un figlio tra i tredici e i diciannove anni! Ora abbiamo persino precisato un’età in cui i figli vengono definiti “pre-adolescenti”. Quelli sono gli anni nei quali le mostruose caratteristiche degli adolescenti iniziano a svilupparsi ed a mettere radici nelle loro teste dure.

Siamo soddisfatti di una visione per la quale, a causa degli importanti mutamenti biologici in loro, gli adolescenti sono praticamente irraggiungibili? Ci soddisfa una visione “ormonale” degli adolescenti, che li riduce a vittime di forze biologiche e li libera così dalla responsabilità delle loro scelte ed azioni? Vogliamo veramente avere una visione degli adolescenti secondo la quale le verità che danno vita e speranza tutti quelli che ci credono non possano trasformare un adolescente? Non possiamo sostenere una forte convinzione nella potenza del Vangelo se continuiamo ad attingere alla cultura del cinismo sugli adolescenti.



Un sacrificio ed una sofferenza particolari?

In 2 Timoteo 2:22, Paolo esorta Timoteo a fuggire “le passioni giovanili”. Questa piccola e interessante frase c’invita ad essere equilibrati nel modo in cui pensiamo agli adolescenti ed al modo in cui definiamo questo momento della vita. Da una parte, la Bibbia ci chiama a non essere ingenui riguardo a questo periodo dell’esistenza. Ci sono concupiscenze che colpiscono unicamente i giovani, tentazioni che sono particolarmente potenti. É necessario affrontarle. Le Scritture ci raccomandano di essere dei veri ‘strateghi’, di porci la domanda: “Quali sono i desideri malvagi che fanno presa su una persona in questa fase della vita?”

Al tempo stesso Paolo usa l’aggettivo qualificativo “giovanili”, perché ogni fase della vita ha le sue particolari tentazioni. Le tentazioni del bambino, del giovane adulto e dell’anziano non sono identiche. Le tentazioni dell’adolescente non sono particolarmente selvagge e violente. Ogni persona, in ogni momento della propria vita, se cerca di piacere al Signore, deve fare attenzione, pregare, restare saldo e lottare per non cadere in tentazione. L’adolescente è chiamato a stare in guardia rispetto a tentazioni che sono legate in maniera specifica alla gioventù, mentre la persona più anziana è chiamata a stare in guardia rispetto a tentazioni particolari di quell’età. Ciascun individuo, qualunque sia la sua età, deve accettare ogni fase del combattimento come Cristiano che vive in un mondo decaduto.



Battaglia biologica o battaglia del cuore?

Il passo di 2 Timoteo è utile, anche perché individua e definisce la battaglia dei giovani. C’è una battaglia che infuria nelle loro vite, ma non è una battaglia biologica. è una battaglia intensamente spirituale, una battaglia del cuore. Questo è esattamente ciò di cui Paolo vuole farci prendere coscienza, quando esorta Timoteo a non lasciare che il suo cuore sia controllato da desideri malvagi. Questa battaglia non è solo degli adolescenti. Assume una forma particolare negli anni dell’adolescenza, ma è la battaglia di ogni peccatore.

La tendenza di ciascun peccatore, indipendentemente dalla sua età, è accuratamente descritta da Paolo in Romani 1:25: è la tendenza ad adorare e servire la creatura invece del Creatore. Sì, è presente nella vita dell’adolescente che abbandona le sue convinzioni per ottenere l’approvazione dei propri compagni, ma è altrettanto potentemente presente nell’adulto che compromette la famiglia e le priorità spirituali per il successo professionale. La battaglia, così come la intende Paolo, è una battaglia del cuore ed ha un’importanza cruciale, perché ciò che controlla il cuore dirige la vita.

Ci sono gravi tentazioni che attraggono gli adolescenti, che li spingono a credere di non poter vivere senza una determinata cosa. Queste idee li incoraggiano a credere che si possano trovare identità, significato e scopo nella creatura anziché nel Creatore. Questi sono i conflitti che alterano la vita negli anni dell’adolescenza. Non dobbiamo perderli di vista a causa delle nostre paure biologiche e della nostra mentalità di sopravvivenza. Dobbiamo credere che Gesù è venuto perché ciascuno di noi sia liberato dai desideri della propria natura peccaminosa, per poter servire Lui e Lui soltanto. Questo “ciascuno” include anche i nostri adolescenti.



Le lotte dei genitori

Il tumulto degli anni dell’adolescenza non riguarda solo gli atteggiamenti e le azioni degli adolescenti, ma anche i pensieri, i desideri, gli atteggiamenti e le azioni dei genitori. Per noi gli anni dell’adolescenza sono duri perché tendono a “tirar fuori” il peggio che abbiamo dentro. è in questi anni che i genitori dicono cose che non avrebbero mai immaginato di poter dire. I genitori si trovano a reagire con accuse, manipolazioni della coscienza e ultimatum, esprimendo una collera che prima avrebbero ritenuto impossibile. è in questi anni che i genitori combattono con l’imbarazzo di essere imparentati con chi una volta, da bambino, era una grande fonte d’orgoglio e di gioia.

è di vitale importanza confessare che la lotta con gli anni dell’adolescenza non riguarda solo la biologia e la ribellione degli adolescenti. Questi anni sono duri per noi, perché mettono in luce i pensieri ed i desideri sbagliati dei nostri stessi cuori. C’è un principio che bisogna riconoscere. Mia madre lo esprime così: “Non c’è nulla che esca fuori da un ubriaco che questi non avesse già dentro dall’inizio”. Questi anni per noi sono duri perché squarciano la cortina dell’apparenza e rivelano ciò che siamo in realtà. Per questo le prove sono così difficili, ma anche così utili nelle mani di Dio. Noi non cambiamo in un momento di prova. Piuttosto, le prove mettono in luce ciò che siamo sempre stati. Esse rivelano cose rispetto alle quali, altrimenti, saremmo rimasti ciechi. Perciò, gli anni dell’adolescenza mostrano anche il nostro “autogiustificarci”, la nostra impazienza, il nostro spirito privo di perdono, la nostra mancanza d’amore per il servizio, la debolezza della nostra fede ed il nostro desiderio insaziabile di comodità e tranquillità.



Perché perdiamo le opportunità?

Di recente, ero seduto nel mio ufficio con un padre così adirato con suo figlio da riuscire a stento a comportarsi in modo civile. Non vedeva le impellenti necessità spirituali di suo figlio, che Dio lo aveva specificamente incaricato di soddisfare. Non c’era tenerezza nel loro rapporto, neppure cordialità. C’era un senso di distacco. Ad un certo punto, il padre si alzò per parlare a suo figlio della pagella. Si diresse verso la sua sedia, gli sbatté in faccia la pagella piena d’insufficienze e disse: “Come osi farmi questo, dopo tutto quello che ho fatto per te?”. Ai suoi occhi i cattivi voti erano un affronto personale. Non era quello il modo in cui suo figlio doveva darsi da fare. Egli aveva fatto il suo lavoro; ora suo figlio doveva fare il proprio. Era in collera con lui, ma non perché questi aveva peccato contro Dio. Era in collera perché suo figlio aveva tolto a lui delle cose che, come padre, considerava fondamentali: la sua reputazione di degno padre cristiano, il rispetto che pensava di meritare e la tranquillità che, del resto, aveva ottenuto con i figli più grandi.

Non c’era alcuna disponibilità a servire, nessuna consapevolezza dell’opportunità, nessun tentativo di esser parte di ciò che Dio stava facendo nella vita di suo figlio. Invece, era pieno della collera descritta in Giacomo 4:2: “Voi bramate e non avete”.

Il cinismo culturale del quale abbiamo parlato, si basa su ciò che pensiamo degli adolescenti e di ciò che stanno vivendo. Tendiamo a credere di poter fare ben poco per rendere più proficui questi anni. La nostra concezione culturale suggerirebbe piuttosto il ricorso a strategie di sopravvivenza, tali da preservare la ‘salute mentale’ dei genitori e la stabilità del matrimonio, tali da tenere, per quanto possibile, l’adolescente fuori dai pericoli nei quali tende a cacciarsi.

Tuttavia, secondo la mia esperienza, quando i genitori iniziano a riconoscere, ammettere, confessare e allontanarsi dagli atteggiamenti sbagliati del loro cuore e dalle cattive azioni che questi producono, ne risulta un netto miglioramento nel rapporto con i loro adolescenti e nel modo in cui vedono i conflitti negli anni dell’adolescenza. Quando guardiamo preoccupati gli anni dell’adolescenza, non dobbiamo ‘tener d’occhio’ solo i nostri figli, ma anche noi stessi. I genitori che desiderano umilmente cambiare, si predispongono a diventare strumenti di cambiamento nelle mani di Dio.



Un modo migliore

è ora di respingere il cinismo dozzinale della nostra cultura riguardo all’adolescenza. Anziché anni di conflitto sconsiderato ed improduttivo, questi sono anni di opportunità senza precedenti. Rappresentano il momento d’oro per essere genitori; qui s’inizia a raccogliere tutto ciò che si è seminato nelle loro vite; ora si può aiutare il proprio adolescente ad interiorizzare la verità, preparandolo ad una proficua vita adulta che onori Dio.

Questi sono anni di domande penetranti e di meravigliose discussioni, prima impossibili. Sono anni di fallimento e di lotta, che mettono in luce davvero il cuore dell’adolescente; anni di ministero quotidiano e di grandi opportunità.

Non sono anni durante i quali si può solamente sopravvivere! Si devono affrontare con il senso della speranza e della missione. Quasi ogni giorno offre nuove opportunità per entrare nella vita del vostro adolescente, portandovi aiuto, speranza e verità. Non dovremmo rassegnarci ad un rapporto sempre più distaccato. Questo è il tempo per stare a contatto con i vostri figli come non lo siete mai stati prima. Questi sono anni di grandi opportunità.

Ecco ciò che questo libro intende trattare. è un libro di opportunità e di speranza. è ora di uscire dal bunker del cinismo e della paura per andare verso la luce, esaminando il piano di Dio per noi come genitori dei nostri adolescenti. Questo è un libro di azioni, obiettivi e strategie pratiche; un libro che crede che le verità delle Scritture si applichino potentemente agli adolescenti così come a chiunque altro.

Al tempo stesso, questo non è un libro ingenuo. Gli anni dell’adolescenza sono spesso caratterizzati da cataclismi, conflitti, lotte e dolori. Sono anni di nuove tentazioni, di prove e di verifiche. Tuttavia, queste stesse lotte, conflitti, prove e verifiche creano meravigliose opportunità per i genitori.

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Paul David Tripp
Paul David Tripp

Il dr. Paul David Tripp è pastore, oratore e autore di bestseller.

Paul Tripp è laureato in Bible and Christian Education al Columbia Bible College (Columbia International University), in Teologia presso il Reformed Episcopal Seminary e Counseling Biblico al Westminster Theological Seminary.

È stato membro dello staff accademico del Christian Counseling and Educational Foundation (CCEF) per molti anni, docente in Counseling Biblico al Westminster Theological Seminary e visiting professor al Southern Baptist Theological Seminary.

Nel corso della sua vita, ha fondato una chiesa, una scuola cristiana, scritto canzoni di adorazione ed è anche andato in tour con una band cristiana.

Le difficoltà affrontate nella sua famiglia sono state usate da Dio per costruire in Paul il desiderio di vedere il vangelo applicato alla realtà della vita in un mondo corrotto.

Ha scritto oltre 30 libri e prodotto serie in video sugli aspetti pratici della vita cristiana, secondo la sua passione di mettere in relazione la potenza trasformatrice di Gesù Cristo con la vita di tutti i giorni.

Paul è sposato con Luella, vivono a Philadelphia e hanno quattro figli adulti.


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