Quando si soffre, probabilmente la domanda più assillante è “perché? che senso ha?”. Per quanto inconscia o consapevole, si tratta di una domanda a cui rispondiamo sempre, spesso aumentando ulteriormente il nostro livello di dolore. Come spiega bene l’autore in questo illuminante libro, la sofferenza provoca sempre un conflitto interiore in cui noi ci parliamo e raccontiamo tante cose. Sono le “reazioni-trappola”, tanto comuni quanto poco riconosciute: la trappola della consapevolezza, della paura, del dubbio, della negazione e dello scoraggiamento. Nell’aiutarci a capire questi meccanismi, Paul Tripp reca già un grande sollievo perché aiuta a riconoscerli e a non esserne vittime inconsapevoli. Nella seconda parte del libro l’autore fa anche di più, spiega e rivela le “consolazioni” di un Dio di grazia, sovrano sopra tutti gli accadimenti, presente, amorevole, onnipotente e avente sempre uno scopo razionale e buono. Nello sconforto che la sofferenza reca spingendoci a credere che tutto sia senza senso e irrazionale, comprendere l’ordine e la presenza di un Dio amorevole e vicino sconvolge positivamente la nostra visione delle cose. Un libro che ho letto tutto d’un fiato, riletto prendendo più tempo per riflettere personalmente, e regalato a tante persone a cui voglio bene perché mi sta facendo del bene.