Israele - Raccolta di studi sul popolo di Dio
Israele - Raccolta di studi sul popolo di Dio

Israele - Raccolta di studi sul popolo di Dio

 
1,0 (1 vote(s))

€5,00


Più di 15 copie con disponibilità immediata

  Add to cart

Il nostro patrimonio spirituale non è denominazionale, nè cattolico, nè ortodosso, nè evangelico. Esso è ebraico; ebraico è il nostro passato, ebraico è il nostro presente, ebraico è il nostro futuro, perchè Gesù Cristo, Ebreo tra gli Ebrei, è il nostro passato, presente e futuro. L'autore, Romolo Giovanardi - che tanta attenzione ed entusiasmo dedica insieme a sua moglie Myriam verso il popolo di Israele - esamina con semplicità e chiarezza biblica Israele, il popolo, l'odio verso Israele, la Chiesa, Israele negli ultimi giorni.
ISBN: 9788880772408
Producer: Editrice Uomini Nuovi
Product Code: 9788880772408
Dimensions: 148 x 208 x 3 mm
Weight: 0,090kg
Binding: Brossura
Number of pages: 48
Language: Italian

Book contents

Introduzione; Il popolo; Il patto con Abramo; L'odio verso Israele (Shoà - sterminio non olocausto); Nasce la chiesa (Giudei, Israele e chiesa nel Nuovo Testamento); Il ritorno (Breve storia della Palestina; Il sionismo; Che cosa dicono i profeti per il ristabilimento di Israele?); Israele negli ultimi giorni; Tesori nascosti (Il ranuncolo Asiatico; Purim)

Sample chapter

Tanti sono i fuochi accesi nel mondo cristiano,
cuori infuocati di passione per Israele che hanno compreso come ciò che Dio ama debba inevitabilmente essere amato dai suoi figli con quel tipo di amore
“agape” che vuole il bene dell’altro.
è la comprensione del ruolo degli Ebrei nella Scrittura
che fa nascere in noi questo tipo di amore, ci permette
di conoscere in profondità come, innestati in Cristo,
possiamo godere di tutte le benedizioni prima riservate a loro e fa sì che ci rendiamo conto del debito di riconoscenza che abbiamo verso questo popolo.
Noi cristiani amiamo Ebrei morti: profeti, apostoli, discepoli di cui leggiamo nella Bibbia; amiamo Ebrei non ancora nati, perché crediamo nelle promesse
per il futuro e sappiamo che Gerusalemme sarà al centro del piano di Dio,
ma chi amerà gli Ebrei oggi?
La risposta a questa domanda non può che essere:
tutti coloro che hanno accettato Gesù nel cuore
e amano ciò che Gesù ama!


Il popolo


“Il Signore ti costituirà suo popolo santo, come ti ha giurato, se osserverai i comandamenti del Signore tuo Dio, e se camminerai nelle sue vie. Tutti i popoli della terra vedranno che tu porti il nome del Signore, e ti temeranno” (Deuteronomio 28:9-10).

Tutto è visto alla luce della Parola, non sotto il profilo politico o da altre angolature. Noi cristiani, abbandonando ogni nostra idea personale, dobbiamo guardare questo paese alla luce di ciò che ci dice Dio.
Questo popolo separato e santo per Dio, doveva essere il suo canale per la benedizione e la salvezza dell’umanità; una persona chiave in questo piano di Dio è Abraamo che doveva diventare il padre del popolo scelto, gli Ebrei. Per questo popolo Dio stabilì anche un paese con precisi confini che possiamo trovare in modo dettagliato in Numeri 34: Israele.
“Io li pianterò nella loro terra e non saranno mai più sradicati dalla terra che io ho dato loro, dice il Signore, il tuo Dio” (Amos 9:15).
Israele è il popolo di Dio per sempre. Dio voleva:

 Un popolo da dichiarare “Suo”
 Un popolo che lo adorasse
 Un popolo mediante il quale tutti gli altri popoli della terra potessero vedere la sua grandezza
 Un popolo che sarebbe rimasto distinto dagli altri

Al Sinai Dio rivelò i suoi piani per Israele come nazione e le ragioni per le quali sarebbe diventato il suo popolo prediletto. Dio voleva un popolo che fosse suo amico, un popolo che lo rispettasse come unico Dio, che fosse pronto a ricevere e conservare la divina rivelazione e che brillasse fra le nazioni pagane.
Nessuno può maledire il popolo di Dio: quando Balaam fu chiamato da Balak (re di Moab) per maledire Israele lo spirito di Dio scese su Balaam che invece di maledire benedì:

“Dio non è un uomo, da dover mentire, né un figlio d’uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola? Ecco, ho ricevuto l’ordine di benedire; egli ha benedetto; io non posso contraddire. Egli non scorge iniquità in Giacobbe, non vede perversità in Israele. Il Signore, il suo Dio, è con lui e Israele lo acclama come suo re” (Numeri 23:19-21).

Nessuno lo può maledire perché Israele è il suo popolo:

“Ecco, tutti quelli che si sono infiammati contro di te saranno svergognati e confusi; i tuoi avversari saranno ridotti a nulla e periranno; tu li cercherai e non li troverai più. Quelli che litigavano con te, quelli che ti facevano guerra, saranno come nulla, come cosa che più non è” (Isaia 41:11-12).



Il patto con Abramo


“Il Signore disse ad Abramo: Va’ via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va’ nel paese che io ti mostrerò; io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione. Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra”
(Genesi 12:1-3)

Mentre Abramo cammina con Dio nel paese di Canaan, Dio gli rivela il suo piano in Genesi 15 e gli dice che avrebbe avuto un figlio, che sarebbe diventato una grande nazione, gli conferma che il paese appartiene a lui e gli spiega dettagliatamente che cosa deve fare. Al versetto 18 il Signore conclude la sua alleanza:

“In quel giorno il Signore fece un patto con Abramo, dicendo: io do alla tua discendenza questo paese, dal fiume d’Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate” (Genesi 15:18).

Dio cambia il nome di Abramo in Abraamo e continua nel patto con lui elargendogli numerose promesse:

“Quanto a me, ecco il patto che faccio con te; tu diventerai padre di una moltitudine di nazioni; non sarai più chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abraamo, poiché io ti costituisco padre di una moltitudine di nazioni. Ti farò moltiplicare grandemente, ti farò divenire nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno per il quale io sarò il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. A te e alla tua discendenza dopo di te darò il paese dove abiti come straniero: tutto il paese di Canaan, in possesso perenne; e sarò loro Dio” (Genesi 17:4-8)

Questo patto viene rinnovato con Isacco e Dio gli promette:

“Soggiorna in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché io darò a te e alla tua discendenza tutti questi paesi e manterrò il giuramento che feci ad Abraamo tuo padre. Moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e darò alla tua discendenza tutti questi paesi; tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza…” (Genesi 26:3-4).

Poi fu rinnovato a Giacobbe (Israele):

“Dio gli disse: Il tuo nome è Giacobbe. Tu non sarai più chiamato Giacobbe, ma il tuo nome sarà Israele. E lo chiamò Israele. Dio gli disse: Io sono il Dio onnipotente; sii fecondo e moltiplicati; una nazione, anzi una moltitudine di nazioni discenderà da te, dei re usciranno di tuoi lombi; darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese che diedi ad Abraamo e ad Isacco” (Genesi 35:10-12).

Tutto questo è valido anche oggi; le promesse di Dio ai patriarchi Abraamo, Isacco e Giacobbe sono passate alle dodici tribù, cioè la nazione di Israele.

“...voi, figli di Abraamo, suo servo, discendenza di Giacobbe, suoi eletti! Egli, il Signore, è il nostro Dio; I suoi giudizi si estendono su tutta la terra. Egli si ricorda per sempre del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni, del patto che fece con Abraamo, del giuramento che fece ad Isacco, che confermò a Giacobbe come uno statuto, a Israele come un patto eterno, dicendo: Ti darò il paese di Canaan come vostra eredità”
(Salmo 105:6-11).


L’odio verso Israele

Satana ha sempre cercato di impedire che il piano di Dio si adempisse e solitamente i suoi attacchi si concentrano in queste tre aree:

 Il popolo: Israele non doveva diventare una grande nazione
 La promessa: Israele non doveva entrare nell’eredità promessa da Dio
 Il rapporto con Dio: Israele non doveva adorare Dio

L’odio per Israele è ispirato da satana affinché ci sia rivolta verso il piano di Dio per il ristabilimento dell’umanità che avverrà mediante Cristo, l’unto del Signore, Ebreo fra gli Ebrei. Vi sono esempi in tutti i tempi che mostrano i tentativi di satana di suscitare odio verso questo popolo scelto; non potrà mai avere la vittoria anche se potrà vincere qualche battaglia suscitando antisemitismo negli uomini. Ecco alcuni esempi di questo odio:

 “I Filistei lo invidiavano. Perciò turarono e riempirono di terra tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo d’Abraamo suo padre, e Abimelec disse ad Isacco: Vattene via da noi, perché tu sei molto più potente di noi. Isacco allora partì di là, s’accampò nella valle di Gherar e vi si stabilì. Isacco scavò di nuovo i pozzi d’acqua, che erano stati scavati al tempo di suo padre Abraamo e che i Filistei avevano turato dopo la morte d’Abraamo; e li chiamò con gli stessi nomi con cui li aveva chiamati suo padre. I servi di Isacco scavarono nella valle e vi trovarono un pozzo d’acqua viva. Ma i pastori di Gherar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: L’acqua è nostra. Così egli chiamò il pozzo Esec, perché quelli avevano litigato con lui. Poi i servi scavarono un altro pozzo e quelli litigarono anche per questo. E Isacco lo chiamò Sitna. Allora egli parti di là e scavò un altro pozzo, per il quale quelli non litigarono. Ed egli lo chiamò Recobot, perché disse: Ora il Signore ci ha dato spazio libero e noi prospereremo nel paese. Poi di là Isacco salì a Beer-Seba. Il Signore gli apparve quella stessa notte e gli disse: Io sono il Dio di Abraamo tuo padre; non temere, perché io sono con te e ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza per amore del mio servo Abraamo. In quel luogo costruì un altare, invocò il nome del Signore e vi piantò la sua tenda. E i servi di Isacco vi scavarono un pozzo. Abimelec partì da Gherar e andò da lui con Auzat, suo amico, e con Picol, capo del suo esercito. Isacco disse loro: Perché venite da me, visto che mi odiate e mi avete mandato via dal vostro paese? (Genesi 26:14-27).

 Dopo la prigionia in Babilonia, quando Dio richiamò il suo popolo a Sion, satana si scatenò nuovamente; Aman l’Agaghita non aveva solamente odio furioso verso Mardocheo, ma verso l’intero popolo d’Israele.

“E Aman disse al re Assuero: C’è un popolo separato e disperso fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo, e che non osserva le leggi del re; non è quindi interesse del re tollerarlo. Se il re è d’accordo, si faccia un decreto per distruggerlo e io metterò diecimila talenti d’argento nelle mani dei funzionari del re, perché siano portati nel tesoro reale” (Ester 3:8-9).

Quando Mardocheo rifiutò di inchinarsi, l’odio o antisemitismo rialzò la testa. Aman accusò gli Ebrei di essere un popolo sparso e disperso fra gli altri popoli, di essere diverso dagli altri, di essere sleale perché non ubbidiva alle leggi del re. Se studiamo le ragioni del vecchio e moderno antisemitismo vediamo che immancabilmente si ripetono sempre le seguenti accuse: gli Ebrei sono diversi, sono una minaccia, sono sleali, sono inaffidabili.

 Sadrac, Mesac e Abed-Nego subirono un’accusa simile a quella di Mardocheo quando rifiutarono di inchinarsi ai falsi dei di Babilonia. Si disse di loro:
“Ora ci sono dei Giudei, ai quali tu hai affidato l’amministrazione della provincia di Babilonia, cioè Sadrac, Mesac e Abed-Nego, che non ti danno ascolto, non adorano i tuoi dei e non si inchinano alla statua d’oro che tu hai fatto erigere”

L’antisemitismo può essere persiano, greco, romano, di stampo nazista, musulmano, religioso o cristiano, ma contiene sempre gli elementi sopracitati.
Tutti questi dolori e difficoltà sono stati profetizzati; quando Mosè, infatti, profetizzò la dispersione del popolo disse:

“Il Signore ti disperderà fra tutti i popoli, da un’estremità della terra fino all’altra; e là servirai altri dei, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto: il legno e la pietra. Fra quelle nazioni non avrai riposo e non vi sarà luogo dove i tuoi piedi possano fermarsi; là il Signore ti darà un cuore tremante, degli occhi che si spengono e un’anima languente. La tua vita ti starà davanti come sospesa; tremerai notte e giorno e non sarai sicuro della tua esistenza” (Deuteronomio 28:64-66).
Anche Gesù profetizzò quando, piangendo, predisse la sorte di Gerusalemme:

“Cadranno sotto il taglio della spada e saranno condotti prigionieri fra tutti i popoli; e Gerusalemme sarà calpestata da tutti i popoli, finché i tempi delle nazioni siano compiuti” (Luca 21:24).

Nell’anno 70 d.C. i Romani bruciarono il tempio; questo successe sorprendentemente proprio il nono giorno del mese giudaico di Abib. Il nono giorno di Abib era un giorno di digiuno e si piangeva per la distruzione del primo tempio avvenuta da parte di Nabucodonosor centinaia di anni prima esattamente in quella data.
Nel 1290 esattamente in quella data tutti i Giudei furono cacciati dall’Inghilterra.
Nel 1492 esattamente in quella data i Giudei furono cacciati dalla Spagna.
Ma Dio punisce coloro che agiscono male nei riguardi del suo popolo:

“Perciò così parla il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io punirò il re di Babilonia e il suo paese, come ho punito il re di Assiria. Ricondurrò Israele ai suoi pascoli; egli pascolerà sul Carmelo e in Basan, si sazierà sui colli di Efraim e in Galaad. In quei giorni, in quel tempo, dice il Signore, si cercherà l’iniquità di Israele, ma essa non sarà più, si cercheranno i peccati di Giuda, ma non si troveranno; poiché io perdonerò a quelli che avrò lasciati come residuo” (Geremia 50:18-20).


Shoà - sterminio non olocausto

“Io darò loro, nella mia casa e dentro le mie mura, un posto e un nome, che avranno più valore di figli e di figlie; darò loro un nome eterno che non non perirà più” (Isaia 56:5).

Nella tradizione ebraica il nome è una cosa importantissima; persino Dio ne parla quando dice nel Salmo 147:4: “Egli conta il numero delle stelle, le chiama tutte per nome”.
Se questo vale per gli astri, vale ancora di più per le persone: il nome che ci viene dato ci accompagna per tutta la vita, esprime l’essenza della nostra identità. Al contrario, per i nemici di Dio, il numero è importante: il 666 è un numero satanico, un numero che i nazisti usavano spesso! Agli Ebrei nei campi di concentramento furono tolti identità, dignità e nome e, al posto del nome, fu impresso sulla loro pelle un numero.
Il campo di concentramento di Auschwitz, il luogo del male assoluto, cominciò a funzionare il 14 Giugno 1940. Era stato aperto perché Hitler aveva dato ordine di risolvere la questione ebraica dicendo: “I giudei vanno sterminati durante la guerra senza eccezioni”. Nel giugno 1942 iniziò lo sterminio di massa utilizzando il veleno Zyklon B.2 utilizzato per uccidere gli insetti. I primi a morire furono i vecchi e i bambini, troppo deboli per essere impiegati nei lavori forzati. Dopo una selezione sommaria nel piazzale dove giungevano i treni, i prigionieri venivano portati nelle camere a gas. Veniva loro detto che era necessaria una doccia disinfettante. Morivano in un tempo variabile tra i tre e i dieci minuti e, dopo mezz’ora, i nazisti entravano recuperando denti d’oro, occhiali, anelli e i capelli delle donne; provvedevano poi a incenerire i corpi nei forni crematori.
Qualche numero:

 ogni 24 ore 12000 corpi venivano bruciati nei 46 forni funzionanti.

 6 milioni di Ebrei sono morti nei vari campi di concentramento (due milioni ad Auschwitz). La vita media di chi lavorava era di 3, 4 mesi, il peso corporeo medio tra i 30 e i 40 chili.

 10 erano i medici che facevano esperimenti diabolici sui corpi dei detenuti.

Era il 27 Gennaio 1945 quando Auschwitz fu conquistato e il mondo scopriva il luogo del male assoluto; i pochi prigionieri rimasti, vecchi e malati, con piedi e mani congelati, ricordano i soldati come arcangeli scesi da cielo. Purtroppo, ancora oggi, nonostante gli orrori che tutta l’umanità ha potuto vedere e sentire, c’è chi ancora tenta di cancellarne la memoria, affermando che fu tutta un’invenzione. Approfittando dell’orrore che prova la gente comune davanti a questo massacro, costoro sostengono che gli ebrei morirono solo di stenti e di fame.
Affermare questo è come uccidere di nuovo quei milioni di fantasmi in divise bianche e blu a righe.

Comments and reviews

Write a review for this product

You must be logged in to add a product review.

Romolo Giovanardi
Romolo e sua moglie Myriam sono collaboratori di Uomini Nuovi e anche docenti alla Facoltà Biblica e Shepherd Intemational University.

Customers who purchased this title also purchased: