Nelle chiese spesso si cercano di elaborare strategie di crescita e moltiplicazione che hanno a che fare più con la sociologia e il marketing che con la Parola di Dio.
In queste pagine, gli autori ci forniscono molti spunti per indicare una comunità che abbia il giusto "appeal", analizzando vari aspetti che vanno dalla predicazione alla preghiera, dalle relazioni interpersonali all'attività evangelistica, dal contrasto verso ogni forma di condotta peccaminosa, alla creazione di una cultura rigorosamente biblica.
Gli autori ci spiegano che certe strategie "per tenere insieme le persone" non funzionano poiché non sono coerenti a una realtà spirituale mossa dallo Spirito Santo che, come tale, si sottrae alle consuete dinamiche umane e appare refrattaria alle analisi elaborate dalle scienze sociali. Certi tipi di parcellizzazione all'interno della chiesa sono destinati ad andare incontro a dei fallimenti, nonostante le migliori intenzioni e il grande impegno profuso.
La comunità dei santi trova in Cristo il vero denominatore comune; l'opera e la persona del Salvatore catalizzano tutta l'attenzione del corpo di Cristo rendendo superfluo il ricorso a strategie umane. Queste potrebbero avere un senso altrove, ma non di certo nell'ambito della famiglia dei redenti. Quando però si favorisce il senso di comunità attorno all'Evangelo, allora si attiva un meccanismo che rende la chiesa sana, avvincente e attraente.
Soltanto così si possono affrontare problemi come il malcontento e il peccato e ci si slancia nell'evangelizzazione e nella moltiplicazione.