Il re Davide morì "dopo aver servito la sua generazione secondo il consiglio di Dio". Anche la chiesa deve servire la sua generazione e continuare a essere una effettiva presenza testimoniale della grazia di Dio. Ma per farlo deve conoscere e comprendere la cultura e il momento storico nei quali si trova a servire.
Questo libro considera alcuni aspetti della vita sociale ed ecclesiale mostrando come la sociologia possa aiutarci a comprendere in modo più ampio sia la chiesa che la società in cui viviamo e a interagire con essa come servi di Dio.
Ma perché "scomodare" una disciplina umanistica come la sociologia in un contesto teologico ed ecclesiale?
Perché quando decidiamo di aprire una chiesa in una zona invece che in un’altra perché là non ci sono altre "testimonianze evangeliche", oppure quando svolgiamo un’azione evangelistica in un parco a una determinata ora "perché a quell’ora ci sono molte persone", oppure organizziamo una conferenza su un argomento che in quel momento stimola l’interesse di molte persone, anche se non ce ne rendiamo conto stiamo utilizzando un approccio sociologico.
Perché le chiese sono pur sempre gruppi di "peccatori salvati per grazia" che risentono di dinamiche organizzative e relazionali simili a quelle di altre strutture sociali…
Perché la chiesa di Gesù Cristo sia sempre più adatta alla comunicazione della bella notizia alla società nella quale si trova, vivendo quanto affermato dai riformatori: Ecclesia semper reformanda est ma anche semper fidelis ad Deum! (La chiesa deve essere sempre riformata ma anche fedele a Dio).