L’Epistola di Paolo ai Romani viene letta alla luce del peculiare contesto geografico, storico e archelogico nel quale il documento fu concepito, scritto e fatto circolare.
Questo testo, inserito nel canone biblico, palesa uno scontro culturale tra la visione giudaica (che va caratterizzandosi come cristiana) e quella classica, la quale subisce le influenze dell'assiologia neroniana. Il messaggio paolino determina un’antitesi con gli assunti della filosofia stoica allora dominante negli ambienti romani, così come del fatalismo astrologico e degli influssi del pensiero politico ellenistico (nella sua versione egiziana).
Questo commentario si avvale dei contributi della storia e dell’archeologia senza ignorare alcuni aspetti teologici. Sotto questo punto di vista esso costituisce una novità nel campo degli studi di storia ed esegesi biblica.