Significativo il fatto che questo libro nasca "una domenica mattina di fine inverno" come a sottendere una metafora di risurrezione, così come le metamorfosi del personaggio di Sara, che all'inizio frettolosa in tutte le sue scelte, poi "partorisce" una continua attesa: attese d'incontri, perfetta descrizione degli stati d'animo e degli eventi, con dovizia di particolari; aiutata nel cambiamento altresì dall'atmosfera della casa di sua nonna, figura amata, da un'infanzia gioiosa e dalle parole della signora Lucia "lo ti aspetto... anche ogni giorno... ", proprio come lo Spirito Santo ci suggerirebbe, concedendoci pazientemente tutto il tempo necessario!
(...) L'amore non è sempre Dio... ma Dio è sempre amore. La scoperta di questo amore, dono immeritato della grazia e misericordia di Dio attraverso il sacrificio di Cristo, ci permette di cambiare le nostre prospettive e di attingere alla sua sorgente inesauribile.
- Dalla Presentazione di Mauro Adragna