Elisabeth Elliot (1926-2015) è stata una missionaria, autrice e relatrice.
Il tema della sua vita è stato l'amore senza limiti di Gesù e il suo più grande mandato è stato quello di annunciare a tutti la salvezza per grazia.
Questa chiamata ebbe un caro prezzo e la portò nella giungla amazzonica dell'Ecuador insieme al marito Jim, il quale fu uno dei cinque missionari uccisi nel 1956 mentre tentava di entrare in contatto con i membri della tribù Auca/Waodani. In seguito Elisabeth tornò insieme alla figlia Valerie nel territorio degli Auca per ministrare alle persone che avevano ucciso suo marito.
Familiare con la sofferenza, Elisabeth scrisse: "Le cose più profonde che ho imparato nella mia vita vengono dalle più profonde sofferenze. E le cose più profonde che so su Dio vengono dalle acque più profonde e dagli incendi più roventi".
Il lavoro di una vita per Elisabeth Elliot è stato quello di condividere queste cose più profonde: l'affidabilità di Dio, la benedizione dell'ubbidienza, la speranza della gioia nel bel mezzo del dolore, la chiamata ad amare i propri nemici, il tesoro senza prezzo della purezza, e il vero significato della femminilità e della mascolinità bibliche.
Ha scritto oltre 20 libri, tra cui Passion and Purity (disponibile in italiano come Passione e purezza), Let me be a Woman, Shadow of the Almighty, Through Gates of Splendor (disponibile in italiano come Oltre le porte di splendore), The Savage My Kinsman. In particolare questi ultimi tre titoli parlano del lavoro missionario, della vita e del martirio di suo marito Jim.
Negli ultimi 38 anni della sua vita era stata sposata con Lars, aveva una figlia e 8 nipoti.