Secondo la mia cultura e la mia tradizione, la lode più grande che si possa fare a qualcuno è "Yu, u nobuntu", vale a dire riconoscere che quella persona possiede davvero questa meravigliosa qualità: l'ubuntu.
Essa fa riferimento alle sue azioni nei confronti degli altri esseri umani, ha a che fare con il modo in cui quella persona considera gli altri e con il modo in cui vede sé stessa all'interno delle sue relazioni più intime, le relazioni familari, e all'interno della comunità nel senso più allargato.
Ubuntu rimanda a un principio fondamentale della filosofia africana: l'essenza di cosa significhi essere umani.
L'essenza di ubuntu risplende chiaramente nella vita e nelle azioni di Martin Luther King Jr.: egli delinea il riconoscimento che la nostra responsabilità non è solo verso la comunità dei vivi, ma anche dei nostri antenati. Egli cercò di ottenere i diritti umani per i neri d'America e, con ciò, di umanizzare i loro progenitori schiavi.
Per lui significò affrontare le persecuzioni di stato, la carcerazione e, infine, l'assassinio. E tuttavia, mai vacillò nel suo impegno verso gli altri.
Il suo ubuntu ha dimostrato che l'unico modo in cui possiamo essere umani è assieme. L'unico modo in cui possiamo essere liberi è assieme.
Dall'introduzione di Desmond M. Tutu, Arcivescovo anglicano di Città del Capo.