Nella curva del San Paolo lo chiamano El Matador perché lui non infila l’area avversaria, l’infilza. E non a caso Edinson Cavani, l’uomo che fa sognare Napoli, è il capocannoniere del campionato, i suoi gol hanno contribuito a issare la squadra azzurra nelle zone alte della classifica, un secondo posto dal quale mancava da quando un altro sudamericano ce l’aveva portata: Maradona.Ma al contrario di Diego, e di tanti altri campioni del calcio, il centravanti del Napoli non fa professione di sregolatezze, lui è un Atleta di Cristo. Il bomber uruguagio, da diversi anni ha infatti abbracciato la fede cristiana ed è entrato a far parte di quel gruppo di “sportivi professionisti di tutte le discipline che hanno in comune l’amore per Gesù Cristo e lo riconoscono come Signore e Salvatore della loro vita. Questi sportivi si assumono la responsabilità di vivere una vita cristiana concorde alla volontà di Dio nel mondo dello sport”, così spiega il sito ufficiale degli Atleti di Cristo (www.atletidicristo.org). Tra di loro nomi ben noti agli sportivi: Legrottaglie del Milan, Lucio dell’Inter, Kakà del Real Madrid e tanti altri professionisti top. Cavani, che non fa mistero della sua fede ha deciso di raccontare in un libro, che uscirà il 15 marzo per la collana Ingrandimenti di Mondadori, la sua avventura umana.“Quello che ho nel cuore”, ovvero come Edinson Cavani si è avvicinato a Gesù, come la fede ha cambiato in meglio la sua vita, come cerca di conciliare la sua vita professionale con il suo credo religioso, vivendolo quotidianamente, dalla chiesa allo spogliatoio.