Come si configurano nel mondo contemporaneo i rapporti tra l'etica del protestantesimo e l'"agire razionale" dell'impresa capitalistica? Il dibattito, avviato un secolo fa con il celeberrimo saggio di Max Weber, intitolato appunto "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo", può essere ormai archiviato o rimane tuttora aperto? Possiamo ancora considerare "razionale" un sistema economico che nel suo inarrestabile sviluppo planetario mina l'ambiente vitale della terra? E' possibile ricostruire un "governo politico" dell'economia in un'epoca in cui il capitalismo sembra tornare allo "stato selvaggio" delle origini? Una disanima delle interpretazioni del capitalismo e dei cambiamenti di atteggiamento rispetto all'economia alla luce dei dati odierni, rammentando - in un'epoca storica in cui tutti i politici si dichiarano "riformisti" - che la riforma del XVI Secolo, così come ogni riforma, fu anche dura lotta contro l'inerzia culturale e mentale, nonchè contro il dominio della "superstizione".