Vivere una vita formata nello Spirito - 10 principi di un discepolato
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Riscoprite le benedizioni delle discipline spirituali! In un mondo che compete così tanto per accaparrarsi la nostra attenzione, è facile trascurare o perdere di vista l'importanza delle discipline spirituali che nostro Signore ci ha dato per vivere una vita vittoriosa in Cristo. Il pastore Jack Hayford, autore di numerosi libri e del famoso canto "Maestà", conosciuto a livello internazionale, incoraggia i nuovi credenti e i cristiani maturi a riscoprire la potenza e le benedizioni di discipline basilari come la preghiera e il digiuno, l'adorazione giornaliera e la liberazione che portano il pentimento e il perdono. Jack Hayford presenta una guida per una vita formata nello Spirito - dove Dio guida e noi seguiamo.
ISBN: 9788880772521
Producer: Editrice Uomini Nuovi
Product Code: 9788880772521
Weight: 0,380kg
Binding: Brossura
Language: Italian

Book contents

INTRODUZIONE - PIENEZZA E IMMUTABILITA' DELLO SPIRITO; IL DISCEPOLATO FORMATO NELLO SPIRITO - La formazione del discepolo (Il principio colonna); LE DISCIPLINE DELLO SPIRITO - I fondamenti di una vita formata nello Spirito (Con il passare del tempo); La prima disciplina: Dediti ad udire la voce di Dio; La seconda disciplina: Vivere nella potenza del Battesimo; La terza disciplina: Celebrare la santa cena; La quarta disciplina: Camminare nello Spirito del Perdono; La quinta disciplina: Nutrirsi della Parola di Dio; La sesta disciplina: Mantenere l'integrità del cuore; La settima disciplina: Dimorare nella pienezza dello Spirito; L'ottava disciplina: Vivere una vita di sottomissione; La nona disciplina: Praticare la solitudine; La decima disciplina: Vivere come un adoratore; LA DISCIPLINA DELLA PREGHIERA - Al di sopra e al di sotto di tutto (Percorrere il sentiero della preghiera); Il sentiero della preghiera: Passo 1 (Fede fiduciosa); Il sentiero della preghiera: Passo 2 (Fede che trasforma); Il sentiero della preghiera: Passo 3 (Fede responsabile); Il sentiero della preghiera: Passo 4 (Fede dipendente); Il sentiero della preghiera: Passo 5 (Fede che libera); Il sentiero della preghiera: Passo 6 (Fede ubbidiente); Il sentiero della preghiera: Passo 7 (Fede che crede); Il sentiero della preghiera: Passo 8 (L'insegnamento di Gesù sulla fede coraggiosa); Il sentiero della preghiera: Passo 9 (Preghiera che interviene e capovolge); Il sentiero della preghiera: Passo 10 (La pratica del digiuno); EPILOGO DI INCORAGGIAMENTO (Al di là delle discipline); APPENDICE - Come ricevere la pienezza dello Spirito Santo.

Sample chapter

Prima parte

Il discepolo formato nello Spirito

Non abbiate timore che la vostra vita finisca,
piuttosto abbiate timore che non abbia mai un inizio.
(John Henry Newman - 1801-1890)


Non chiedete per i doni ma per il Donatore dei doni;
non per la vita ma per il Donatore della Vita,
allora la vita e le necessità della vita vi saranno aggiunte.
(Sadhu Sundar Singh, Evangelista indiano - 1889-1929)

La formazione del discepolo

IL PRINCIPIO-COLONNA

Chi vince io lo porrò come colonna nel tempio del mio Dio...
scriverò su di lui il nome del mio Dio.
(Apocalisse 3:12)


Come iniziamo la nostra ricerca di approfondimento del nostro discepolato come seguaci di Gesù Cristo, è più che probabile che alcuni lettori si sentano dubbiosi riguardo la loro capacità di elevarsi alla dimensione di maturità che ci si aspetterebbe da servitori del Salvatore. Prima di procedere, convinciamoci di questo: se mai sareste tentati dal dubbio o dall’incertezza riguardo al tuo potenziale come discepolo, dai una seria occhiata a Simon Pietro.
C’è una ragione per cui Pietro è il favorito di quasi ogni lettore della Bibbia. Le sue mancanze sembrano riassumere la somma e la sostanza di ciò che ciascuno di noi percepisce riguardo i propri passi incerti come proviamo a vivere una vita in Cristo! Consideriamo questi estremi. Con una frase: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Matteo 16:16), Simon Pietro si spinge verso la conoscenza e la dichiarazione più profonda ed elevata. Poi, appena un momento dopo, Gesù denuncia un’altra delle intuizioni di Pietro come “satanica” di derivazione, dicendo: “Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini” (versetto 23). (Una tale cosa non dovrebbe mai accaderci!) Nella notte in cui Gesù fu catturato, Pietro dichiarò: “Io non ti rinnegherò mai!” (Marco 14:29). Ma dopo poche ore lo rinnegò tre volte anche se lo riconosceva come Signore.
Se guardiamo alla vita di Pietro come discepolo, lo possiamo vedere come santo e peccatore, come un gigante e un nano spirituale. Ma alla fine, siamo toccati e incoraggiati, perché ci assomiglia così tanto. Egli è tutti in una singola persona. Egli è il riflesso delle nostre segrete ambizioni realizzate e il quadro delle nostre visibili difficoltà riesplorate. Però in qualsiasi momento lo guardiamo nello spettro dei suoi alti o bassi, Pietro finisce inevitabilmente nel posto giusto, mostrando i giusti atteggiamenti e dirigendosi nella giusta direzione verso la meta giusta.
In definitiva, ciò che cattura i nostri cuori di Simon Pietro, è la conclusione del suo “divenire”. è vero, molte volte si comporta goffamente e sbaglia, ma poi si riprende e va verso la meta. Decisamente egli non è la persona descritta secondo il concetto moderno che usa il suo nome (in realtà ha preso il nome dalla persona che ha coniato il termine). Il Principio-Pietro descrive la persona d’affari di una società che, all’interno di un gruppo ha successo e raggiunge una posizione al di là delle sue competenze. Il nostro uomo invece è proprio l’opposto. Questo Pietro, Simon Pietro, continuò a crescere come discepolo consacrato, e maturò tramite e oltre i suoi limiti apparenti. Egli divenne una colonna, un punto di riferimento per la sua generazione.
Ecco perché siamo arrivati a pensare a Simon Pietro come alla Roccia (“Rocky”) della Bibbia, non solo perché il suo nome ha quel significato (il greco petras = “roccia”), ma perché ci sono molte similarità tra il famoso pescatore storico e il pugile immaginario interpretato da Sylvester Stallone in una famosa serie di film. Entrambi sono uomini rozzi, rudi. Entrambi sono il prodotto di una distinta etnia. Entrambi sono carichi di un potenziale non sviluppato, finché un allenatore non li aiuta. Entrambi finiscono per massimizzare le loro potenzialità, e riescono ad elevarsi al livello dei campioni.
Pietro è questo tipo di persona!
E così siete voi! Questa è una cosa che ha affermato Pietro stesso nella sua prima lettera chiamatela 1 Pietro o Rocky 1, a tuo piacere. Qui troviamo parole ispirate dallo Spirito Santo che infondono speranza e promessa a ciascuno di noi che potremo diventare discepoli maturi. Senza dubbio, ricordando come Gesù aveva dapprima profetizzato che egli sarebbe diventato una roccia (Giovanni 1:42), Pietro va con il pensiero al giorno in cui Gesù, alzato lo sguardo, lo guardò profondamente negli occhi e disse: “E anch’io ti dico: tu sei Pietro” (Matteo 16:18, enfasi aggiunta). Mosso da questi ricordi di ciò che Gesù aveva compiuto nella sua vita, Pietro afferma delle cose riguardo al potenziale di discepoli di ciascun credente: “Anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale” (1 Pietro 2:5).
Alla luce di queste parole di promessa, parole di profezia, la Bibbia ha parole simili per noi pronunciate da Gesù stesso. Così come l’esperienza di Pietro parla a voi e a me e indica la strada delle opportunità che Cristo può portare nelle nostre vite, così Gesù aggiunge la sua promessa “colonna”:

“Chi vince io lo porrò come colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più” (Apocalisse 3:12)
Qui veniamo introdotti nel corpo del programma del Maestro per superare il Principio-Pietro, un principio umano, con il Principio-Colonna, un principio di Dio; questo ci dà ragione di credere che possiamo perseguire la crescita come discepoli senza essere angosciati dal dubbio se stiamo fantasticando al di là della realtà. Le parole di Cristo delineano il suo programma: fede (“chi vince”), potenza creativa (“io lo porrò”), e stabilità (“una colonna”). Comprendere queste parole è credere.

FEDE

La fede non viene richiesta in proporzioni gigantesche, ma soltanto come fiducia fondamentale in Gesù, cioè certezza in chi egli è e fede in ciò che ha fatto per noi come Salvatore dell’umanità. Ecco come la Bibbia definisce “vincere”:

“Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. Chi è che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figlio di Dio?” (1 Giovanni 5:4-5).

Quindi per cominciare, la cosa è già definita per la vostra e la mia candidatura come discepoli, colonne potenziali. Il nostro impegno verso Gesù come Salvatore apre la porta: la Salvezza pianta il seme della vita eterna dentro di noi, e in quel seme c’è un DNA santo destinato a crescere in noi in somiglianza di Cristo.

POTENZA CREATIVA

Stupefacente potenza creativa è promessa nelle parole di Gesù: “io lo porrò come colonna”. Qui Gesù parla in termini totalmente opposti ai programmi e alle filosofie umane di auto-aiuto e auto-crescita per il raggiungimento. Gesù non dice: “Voi potete farlo accadere” ma dice: “Io lo farò accadere”.
“Io lo porrò come colonna”, egli dice. Ciò che soprattutto mi emoziona è il significato della parola usata in questo passo. Le parole “Io lo porrò” contengono entrambi i concetti, la trasformazione di qualcosa già presente, ma anche portare in esistenza qualcosa che manca, ma di cui c’è necessità. In breve, Gesù sta dicendo: “Io vado a prendere il materiale grezzo della vostra vita e lo trasformo. Ma se voi temete che ciò che vi manca sia di ostacolo alla mia opera, non abbiate paura. Io posso creare in voi cose che ancora non esistono!”
“Io lo porrò come colonna”. Ugualmente importante per il significato di questa frase è che il tempo futuro di un verbo greco trasmette l’idea di un’azione continuata. Nostro Signore promette: “io continuerò a fare, a creare e a trasformare finché le vostre possibilità siano sviluppate, finché il mio progetto colonna sarà completato.” Questo è il suo modo di dire: “Io voglio e posso se tu hai la volontà e la disponibilità”.

STABILITà

Gesù parla di colonna, un elemento di sostegno robusto per gli altri, una colonna strategica da un punto di vista architettonico sopra cui la struttura si appoggia e trova forza. Gesù parla di rendermi un padre a cui i miei figli possono poggiarsi, un marito in cui la moglie può credere e un amico su cui si può contare.

Il viaggio interiore dell’anima dal deserto del peccato verso
la presenza gioiosa di Dio è meraviglioso. Uomini redenti
non devono più rimanere nel timore di fronte al Santissimo.
Dio vuole che andiamo oltre verso la sua presenza
e viviamo là tutta la nostra vita.
(A.W. Tozer - 1897-1963)

Qualsiasi sia il vostro sesso, o il vostro cerchio di conoscenze, Gesù può fare lo stesso con voi: fedele membro di chiesa, dipendente fidato, coniuge amorevole, genitore saggio, buon ministro di culto, capo premuroso, vicino generoso, e così via. Gesù è un esperto nel fare colonne, cioè nel creare stabilità che porrà fine ai vacillamenti e alla sfiducia in noi come successe proprio a Simon Pietro.
Cominciamo quindi ad esaminare le discipline di una vita formata nello Spirito. Rassicuratevi, sapendo che state per muovervi in un sentiero che possiede la speranza della fecondità e della pienezza poiché è già accaduto a una persona molto simile a noi, un uomo che si chiamava Pietro. Poiché il Nuovo Testamento tratteggia i rapporti di Gesù con Simon Pietro, che alla fine divenne una colonna, noi possiamo credere.
Gesù Cristo è ancora un esperto di colonne. è il Signore del suo principio, il principio-colonna. Il suo principio colonna dichiara: “Io posso e voglio prendermi cura di coloro che porranno la loro fede in me, e li trasformerò in discepoli fidati, persone che si mostreranno strategiche nella mia opera continua nel costruire la mia chiesa!”
Seconda parte


Le discipline dello Spirito


Il segno più evidente di un cuore non ancora sottomesso
a Dio e alla sua volontà si può trovare nel campo del denaro,
sesso e potere: nel volere queste cose per noi stessi. Il segno più
evidente di impegno spirituale sarà il cedere a lui il libretto degli assegni, gli affetti e gli impulsi egoistici. Un discepolo deve avere disciplina. Non deve avere paura che Dio gli chieda del tempo,
del denaro e del piacere, che egli ha preso l’abitudine
di considerare suoi “propri”. Questo non significa che non
ci sarà tempo per la famiglia e tempo per qualche sano
divertimento. Ma significa che non siamo mai, in vacanza
o dovunque siamo, esentati dal nostro primario impegno con lui.
(Samuel Shoemaker - 1893-1963)






I fondamenti di una vita formata nello Spirito

CON IL PASSARE DEL TEMPO

Nell’ultima metà del ventesimo secolo qualcosa di piuttosto irriguardoso si è andato sviluppando intorno alla parola “fondamento”, che ha assunto un connotato riprovevole.
Questo deplorevole svilimento della parola è stato il risultato di un numero di cose, ciascuna delle quali non sarebbe stata da sé sufficiente a causare il disuso dell’accettabilità della parola, ma che sommate insieme ne hanno decretato la fine.
Per esempio, i fondamenti sono impopolari nell’educazione. Nuovi, “creativi” metodi nei programmi scolastici sono sembrati intelligenti e vivaci quando sono stati proposti. Ma negli ultimi anni il nostro sistema educativo ha prodotto una generazione impoverita, di cui quasi la metà è virtualmente illetterata. La stessa osservazione potrebbe applicarsi a ogni area di lavoro o studio, in cui i fondamenti sono stati decretati come opprimenti, sgradevoli a chiunque voglia entrare nel campo del lavoro ma non ha desiderio di andare in profondità a scoprire ciò che lì si può trovare.
Inoltre la parola “fondamentalista” è diventato un epiteto usato dai media, una parola sciagurata che significa cristiani che credono in cose tipo Dio come Creatore, Gesù il Salvatore, la Bibbia come Parola di Dio, la realtà dello Spirito Santo, il paradiso, l’inferno e altre cose “non visibili”.
Ma qualsiasi concezione negativa si sia annidata intorno all’idea di fondamenti, non c’è alcun modo per vivere la vita con successo senza ricercarli e applicarli, qualsiasi sia il vostro campo di interessi. Come il famoso cantante di vari anni fa diceva: “Le cose fondamentali restano, con il passare del tempo”.
Questo è ciò di cui parla questa sezione del libro: le cose fondamentali che, mediante una loro accurata applicazione, hanno provato, con il passare del tempo, essere indispensabili per una crescita spirituale.
Ci sono due cose importanti in questa parte del nostro studio:

l la ragione delle discipline
l lo spirito del nostro approccio.

La ragione per avere selezionato le 10 discipline specifiche da trattare ha soltanto a che vedere con il mio personale punto di vista. Esse sono elementi che sono diventati importanti per me. Mi sono concentrato su questi pochi fondamenti, perché penso che essi determinino il clima dell’animo, se esse vengono seguite, tutto il resto crescerà.
Lo spirito del mio approccio non è tecnico, ma fortemente pratico, ciò che mi piace chiamare approccio incarnato. Con ciò, mi riferisco alla convinzione che Dio non è tanto interessato ad educarci quanto a trasformarci. La chiamata ad essere discepoli si concentra soprattutto su “Cristo in voi, la speranza della gloria” (Colossesi 1:27).
Le 10 discipline qui presentate ci aiutano a sperimentare continue trasformazioni nell’immagine di Gesù (2 Corinzi 3:18).
Un ultimo commento: non credo che nessuno possa determinare autorevolmente l’ordine di priorità secondo il quale queste discipline dovrebbero essere elencate. Forse è insignificante. Le discipline non devono essere osservate in sequenza ma, piuttosto, dobbiamo viverle e fare progressi in tutte allo stesso tempo. Perciò potete dare la priorità che volete ma, per favore, non fate che questo riduca l’importanza di nessuna di esse nel vostro stile di vita come discepoli.
Ora che abbiamo dato uno sguardo fondamentale al nostro bisogno basilare di un cammino disciplinato fondamentalmente con Cristo, andiamo avanti!


Il vero problema di una vita cristiana viene da dove normalmente le persone non si aspettano. Viene proprio nel momento in cui
vi svegliate ogni mattina. Tutti i vostri desideri e speranze
vi piombano addosso come animali selvaggi. E il primo compito ogni mattina consiste meramente nel rimandarli indietro;
ascoltare l’altra Voce, adottare l’altro punto di vista, lasciare
che l’altra vita più abbondante, vigorosa, quieta fluisca dentro
di voi. E così via, ogni giorno.
(C.S. Lewis 1900-1963)


IL PRINCIPIO

Leggere e studiare la Parola di Dio è gettare le fondamenta per ogni conoscenza e crescita come discepoli di Gesù Cristo. Però, la Bibbia è Parola vivente che non ci è stata data soltanto per informazione, analisi ed educazione. Dio vuole parlare ad ognuno di noi come suoi figli, insegnare e correggere, guidare e dirigere, mantenere e proteggere. Perché questo possa aver luogo essenzialmente e con continuità, i credenti devono imparare ad ascoltare la Parola di Dio nella Parola, per ricevere la profetica volontà dello Spirito Santo di soffiare la verità nei nostri cuori per poter trasformare le nostre vite.


LA PRATICA

Mantenendo piena dignità alla finalità e autorità delle Sacre Scritture nella Parola di Dio, cioè la Bibbia, io offro in questo capitolo una storia della mia introduzione ai problemi decisivi dell’ascolto di ciò che è nella sua Parola. Imparare può portare conoscenza intellettiva mediante l’informazione; ascoltare porterà conoscenza sperimentata tramite la trasformazione.

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