Scritto dopo il fallito tentativo di riconciliazione tra cattolici e protestanti alla Dieta di Ratisbona, questo "manifesto" della Riforma italiana - scritto dal monaco Benedetto da Mantova con il poeta Marcantonio Flaminio e stampato anonimo a Venezia nel 1543 - afferma l’unità dei "veri cristiani" oltre i confini delle chiese istituzionali.
Più volte ristampato e tradotto, poi distrutto in quasi tutti gli esemplari dall’Inquisizione romana, il trattato presenta con chiarezza il pensiero di Giovanni Valdés e dei riformatori d’oltralpe, recuperandoli, pur senza nominarli, alla tradizione dei padri della chiesa.
Alla radice della nuova vita morale del credente viene posto il beneficio di Cristo, ovvero la grazia.
Intorno a questo scritto ruota anche, quale oggetto di diffusione clandestina nell'area europea, un'intera e ampia sezione del romanzo Q di Luther Blisset.