La chiesa vivente
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"Nella nostra società postmoderna c'è molta confusione tra noi cristiani su come dovremmo essere chiesa. Quando affrontiamo questo tema dobbiamo sempre partire dalle basi bibliche per poi calarle nella nostra cultura. Il libro che avete tra le mani presenta gli aspetti essenziali che dovrebbero essere sempre visibili nelle chiese di ogni tempo e lo fa in un modo che risulta poi facile applicarli alla nostra contemporanea condizione".
(Ajith Fernando, autore di Il servizio cristiano guidato da Gesù).

"Per molti cristiani la chiesa si è ridotta a un incontro a cui partecipare piuttosto che essere qualcosa dall'identità ben definita. Per questo motivo è un bene che John Stott abbia affrontato il tema della comunità cristiana con la sua proverbiale chiarezza, fa parlare la Scrittura rendendola rilevante per le sfide contemporanee".
(Tim Chester, autore di Chiesa totale).
ISBN: 9788896441756
Producer: Edizioni GBU
Original Title: The Living Church. Convinctions of a lifelong Pastor
Product Code: 9788896441756
Dimensions: 135 x 215 x 9 mm
Weight: 0,180kg
Binding: Brossura
Number of pages: 125
Language: Italian

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John Stott
John Stott

John Robert Walmsley Stott (1921-2011) è stato pastore di pastori, un servo della chiesa in tutto il mondo, e autore di oltre 50 libri, tra cui Basic Christianity (disponibilie in italiano come Le basi del cristianesimo) e The Cross of Christ (disponibilie in italiano comeLa croce di Cristo). 

L'introito dei suoi libri e quanto riceveva come speaker alle conferenze è stato devoluto al lancio e alla crescita del ministero Langham Partnership, volto a formare leader biblici in tutto il mondo.

John era nato a Londra da padre agnostico e madre luterana. Da piccolo frequentava la chiesa All Souls tirando palline di carta dentro i cappelli delle signore che sedevano in platea, senza ancora sapere che da grande ne sarebbe diventato il pastore. Nonostante frequentasse la chiesa e fosse stato iscritto nella chiesa anglicana da adolescente, durante questo periodo si descriveva come spiritualmente inquieto.

Pochi anni dopo incontrò Eric Nash, l'uomo che lo avrebbe portato a Cristo. Nash era stato invitato come speaker alla Rugby School’s Christian Union che Stott frequentava e aveva incentrato il suo discorso sulla domanda di Pilato: «Che farò dunque di Gesù detto Cristo?». Pazientemente, Nash rispose a tutte le domande di John e lui quella sera aprì il suo cuore a Gesù.

Non fu un'esperienza emotiva, ma gradualmente John divenne sempre più consapevole e sicuro della salvezza e signoria di Cristo. Nei successivi 5 anni Eric Nash divenne il suo mentore e la sua passione nell'identificare e seguire da vicino i leader della generazione successiva divenne poi un tratto caratterizzante del ministero di Stott.

John entrò poi al Trinity College dove sentì la chiamata a servire la chiesa. Fu così selezionato per rimanere a Cambridge a studiare teologia a Ridley Hall. In quegli ultimi anni a Cambridge furono piantati i semi per il suo futuro di insegnante e scrittore. Fu infatti invitato a scrivere il suo primo articolo per la rivista nazionale Scripture Union e spesso fu invitato a parlare al campus. Nel 1945 fu ordinato ministro nella chiesa anglicana.

Dopo 5 anni come pastore in formazione alla All Souls Church, la chiesa di quando era bambino, Stott ne divenne il pastore effettivo all'età di 28 anni. In quel tempo, era divenuto evidente come egli si dedicasse tanto alla predicazione della Parola quanto a vivere la chiamata di Dio a coinvolgere le persone. In tal senso, fu un modello di ministero contemporaneo internazionale nelle città innovativo per l'epoca.

Una volta divenuto pastore a tutti gli effetti, Stott iniziò a incoraggiare i membri di chiesa a frequentare dei corsi settimanali di evangelizzazione, stabilì un servizio di culto evangelistico su base mensile e una serata di preghiera, incoraggiando anche dei corsi di discepolato in casa per i nuovi credenti. Si tenevano culti a ora di pranzo a metà settimana, incontri di preghiera settimanali e culti mensili di preghiera per i malati. Stott avviò anche la “Chiesa dei bambini” e servizi di culto per le famiglie, e fondò anche un centro sociale cristiano chiamato All Souls Clubhouse. La sua convinzione era che un pastore avesse bisogno di conoscere e comprendere la sua cominutà. Una volta egli stesso si travestì da senzatetto e dormì per strada proprio per comprendere questa realtà!

La sua premura di vedere la chiesa crescere nella missione e nella maturità si estese anche ad altre aree del mondo quando iniziò a visitare pastori e studenti in America Latina, Africa, Asia e Medio Oriente. Il suo impatto si estese a tutto il Regno Unito, dove giocò ruoli importanti nel servizio alla chiesa, alluniversità e alla corona. Fu anche in grado di elevare il profilo e la moralità dei ministri evangelici più giovani e aiutò a rivitalizzare la chiesa britannica.

Stabilì l'Evangelical Fellowship of the Anglican Communion per incoraggiare e sviluppare una fedele comunione basata sui principi biblici, l'insegnamento e la missione della Chiesa d'Inghilterra; ha servito come presidente del Consiglio Evangelico della Chiesa d'Inghilterra e dell'Assemblea Nazionale degli Evangelici, come presidente della Scripture Union e dell'Alleanza Evangelica, oltre a molti altri ruoli di leadership. È stato anche preside per quattro mandati dell'Universities and Colleges Christian Fellowship e cappellano onorario della regina Elisabetta II per oltre trent'anni.

Preoccupato dall'anti-intellettualismo di alcuni cristiani, pose l'accento sul mettere in relazione la Parola antica e il mondo moderno e fondò il London Institute for Contemporary Christianity con corsi sull'interrelazione tra fede, vita e missione per i laici. 

John Stott ha guidato i primi eventi evangelistici per studenti cristiani in diverse università e in 25 anni condusse qualcosa come 50 missioni universitarie in Bretagna, Nord America, Australia, Nuova Zelanda, Africa e Asia.

Time Magazine lo ha nominato una delle cento persone più influenti del mondo, Billy Graham lo ha definito "il ministro di culto più stimato del mondo attuale" e John Pollock lo ha descritto come "il leader teologico dell'evangelicalismo mondiale a tutti gli effetti".


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