La riconciliazione è il passo di Dio verso l'uomo. Porta all'unità con se stesso e con il prossimo. Lo si potrebbe dare per scontato, ma nella pratica si incontrano seri ostacoli, segni delle nostre malattie relazionali.
Sapere ascoltare e interrogare, stabilire una diagnosi più o meno sicura, è un obiettivo alla portata di ogni persona preparata per un simile incarico. Ma identificare le cause di uno squilibrio, di un'angoscia, di una depressione, di uno sviluppo del comportamento, di un blocco spirituale, di una carenza nei rapporti e di discernere come rimediarvi, questo è un compito ben più delicato da compiere.
Il vero rischio di un tale ministero risiede proprio nel fatto che il paziente trovi sollievo nell'ascolto e nella compassione manifestati dal servitore, ma se ne torni a casa ancora e sempre malato o alla ricerca di liberazione. Se Gesù ci chiama ad essere compassionevoli, ci chiede anche di liberare e di guarire.